L’esordio è sempre emozionante. Quello alle Paralimpiadi poi è veramente speciale. Un momento da ricordare nonostante il risultato. E’ stato così anche per Angela Procida, che a soli 21 anni, si è regalata una bella soddisfazione qualificandosi per la finale dei 100 dorso S2 e chiudendo poi al sesto posto.
Una gara che le ha lasciato anche un po’ di amaro in bocca. La ragazza di Castellammare di Stabia, dopo aver strappato il quarto tempo (2:40.54) complessivo nelle qualificazioni del mattino, non è riuscita a ripetersi nuotando un crono (2:43.58) più alto in una gara dove si poteva fare di più.
Medaglia d’oro per la ragazza di Singapore (2:16.61), argento per la giapponese Yamada (2:26.18) e bronzo per la messicana Ramirez (2:36.54). Per la Procida la paralimpiade non è finita. Il 30 agosto gareggerà nei 100 stile libero in una categoria superiore, mentre il 2 settembre tornerà a confrontarsi con gli S2 nei 50 dorso dove spera di bissare la finale fatta nei 100.
“Come persona sono felice e soddisfatta –ha dichiarato a fine gara- non è da tutti affrontare una finale paralimpica. Certe emozioni vanno vissute. Come atleta, invece, non sono soddisfatta al 100%, era una finale alla mia portata. Ma è inutile piangersi addosso, bisogna superare gli ostacoli che la vita ti mette di fronte e puntare alla prossima gara”. Angela è una ragazza che ha le idee chiare e impegna le sue giornate con tante attività. “Non amo annoiarmi, faccio tante cose. Devo ringraziare la mia famiglia, loro sono stati il mio punto fermo. L’olimpiade non si prepara in tre mesi ma è frutto del lavoro di anni. Mi hanno supportata non solo moralmente ma anche con la loro presenza. Sono molto attiva anche dal punto di vista sociale. Ma ora, senza farsi abbattere da queste delusioni, si pensa alla prossima gara”.