Il pugilato alle Olimpiadi è sempre sotto la lente d’ingrandimento. Le storie legate al quadrato magico sono tra le più belle. Quasi tutti i grandi hanno combattuto sotto il sacro fuoco di Olimpia. E purtroppo negli ultimi 30 anni c’è sempre stata grande attenzione sulle giurie che ne hanno combinate di tutti i colori.
L’Italia, prima di Rio de Janeiro, aveva sempre raccolto risultati importanti. In Brasile andò in scena una vera e proprio debacle che in parte si è ripetuta a Tokyo. L’unica a salvarsi e ad avere la responsabilità di far tornare grande, almeno per un giorno, il pugilato italiano, è la campionessa di Torre Annunziata Irma Testa. Anche a Rio de Janeiro era stata la migliore. Fu eliminata ai quarti ad un passo da quella medaglia che in Giappone, invece, è già in cassaforte.
Domani mattina alle 6:39 orario italiano sfiderà la campionessa del mondo della categoria dei 57 kg, la filippina Nesthy Petecio. Match che si annuncia tra i più belli, difficili ed equilibrati dell’intera Olimpiade. Irma Testa è arrivata in Giappone per vincere la medaglia d’oro e quella di domani è una vera e propria finale anticipata. Chi vincerà partirà col favore del pronostico.
La boxe di Irma Testa nei primi tre match è stata entusiasmante. Ha convinto pienamente i giudici ed è piaciuta alla gente davanti alla tv. La ragazza cresciuta alla corte di Lucio e Biagio Zurlo alla Boxe Vesuviana ha sulle sue spalle la responsabilità dell’intero movimento italiano. E’ lei l’atleta copertina. E’ lei l’unica a poter dare nuova linfa a questa disciplina, ecco perché sul quel ring non sarà da sola ma avrà la spinta di tutta la boxe tricolore.