Un napoletano alla conquista dei social e del mondo del ciclismo. Lello Ferrara ha fatto strike. E’ uno dei personaggi del momento. Ha trovato il modo per raccontare un lato dei campioni del pedale, quello privatissimo, usando Instagram.
Nato a San Pietro a Patierno (NA) nel 1976, è riuscito a fare il grande salto nel mondo dei professionisti dopo aver trionfato nel Giro d’Italia dilettanti. Ci ha raccontato la sua storia con l’ironia e la schiettezza che lo hanno reso così popolare. “Nel mio quartiere il ciclismo era uno sport per sfigati, quando partivo per l’allenamento e passavo da Scampia o Secondigliano venivo preso di mira ed è capitato di dover fare anche a botte”.
Un inizio non facile che l’ha portato a soli 17 anni a dover lasciare Napoli per inseguire il suo sogno. “Sono partito ritrovandomi da solo nelle gioie e nei dolori. E’ questo uno dei problemi di noi ragazzi del sud che siamo costretti ad andare via per fare i ciclisti. A me dicevano che avevo i numeri per poter fare il corridore –sottolinea-, ci ho creduto e sono riuscito a fare dieci anni di professionismo. Ora per vivere faccio il camionista, ma mi sono tolto le mie soddisfazioni. Ho fatto la riserve al Mondiale 2006 di Salisburgo vinto da Paolo Bettini e ho corso la gara pre-olimpica a Pechino l’anno successivo”.
Poteva fare di più, Lello lo sa bene, ma non è il tipo che si piange addosso e non trova alibi nonostante i tanti problemi fisici avuti. La sua vita, come la carriera, è stata piena di alti e bassi, salite e discese. “Ero una biglia impazzita, mentre ero in ritiro andavo via e mi presentavo a Napoli dalla mia famiglia. Quando non avevo vincoli rischiavo di perdermi. Ero un po’ folle”. Una follia che gli permette di tirare fuori il lato più umano e privato dei corridori del presente e del passato. “Sono più popolare ora che faccio le dirette Instagram che quando correvo –ride sornione- ma evidentemente ho seminato bene e mi sono fatto apprezzare per quello che realmente sono”.
La potenza comunicativa dei social è diventata l’arma in più di questo ragazzo che ancora oggi si regala qualche uscita in bicicletta dopo aver portato a termine la sua giornata di lavoro sul camion. Il successo però è arrivato un po’ per caso. “Un giorno, all’inizio della quarantena, dopo esser rientrato a casa e aver fuso il motore dell’auto, ho scoperto di avere solo una birra in frigorifero. L’ho bevuta e ho dato il via ad un video in diretta, è iniziata così questa avventura: avevo 560 follower e ora ne ho più di 7000. Ho cominciato a fare dirette con grandi corridori senza parlare dei metodi di allenamento ma della loro vita privata. La gente ci seguiva con piacere. Alla fine di ogni appuntamento ricevevo tanti messaggi di persone che mi ringraziavano per avergli fatto compagnia”.
Nelle dirette dell’account lelloferrara3.0, il ciclismo ha riscoperto un volto più umano ritornando per un attimo al passato. Tra i primi a concedersi alle domande di questo ex ciclista dalla battuta sempre pronta, Vincenzo Nibali e Domenico Pozzovivo, corridori che arrivano come Ferrara dal sud Italia. Con lui abbiamo parlato anche della situazione del ciclismo campano, che dopo i grandi fasti degli anni passati, quando con gente del calibro di Giuliano Figueras e Totò Commesso ha raccolto grandi vittorie anche a livello internazionale, adesso è quasi sparito dai radar. “Dico sempre la verità, inutile far finta di niente. In Campania siamo arrivati ad un punto che eravamo la Regione con più professionisti, poi c’è stata una cattiva gestione degli investimenti e ora ne paghiamo le conseguenze. Vivo in veneto da 26 anni, ma in più occasioni ho detto che sono pronto a scendere in campo per il ciclismo in Campania senza però ricevere mai una chiamata. Dico chiaramente che non trovo normale che esistano solo gare per gli amatori e così poche squadre per i bambini”.
Ad agosto riprenderanno le grandi corse internazionali con le classiche, il Tour de France e ad ottobre il Giro d’Italia. Lello Ferrara ha le idee chiare su chi potrà portare a casa la vittoria nelle corse a tappe più importanti. “Al Tour de France la Ineos è nettamente favorita, ha una squadra pazzesca con Bernal che è l’umo da battere. Per il Giro d’Italia dico che il favorito è Vincenzo Nibali, i ciclisti di grande classe come il siciliano gestiranno al meglio una situazione così complicata”.
Le dirette Instagram vivranno un periodo di pausa, Lello Ferrara interverrà solo quando avrà contenuti importanti da proporre, ma intanto ha raggiunto un risultato che nessuno si sarebbe aspettato: ha riunito con la sua semplicità un mondo, quello del ciclismo, che sembrava essere diventato un po’ troppo snob e calcolatore.