Un volo preso all’improvviso. Pochissimo è stato il preavviso. “Bisogna andare a Londra prima che sorgano ulteriori problemi”. Irma Testa e la Nazionale italiana di pugilato sono saliti sul primo aereo, hanno raggiunto la capitale inglese con dieci giorni d’anticipo rispetto al viaggio programmato per il torneo di qualificazione olimpica che si volgerà dal 13 al 20 marzo. La colpa? Ovviamente della psicosi creata dal coronavirus che non ha risparmiato proprio nessuno. Allerta altissima. Lo sport italiano si è praticamente fermato. All’esterno vanno avanti, ma non è tutto oro quello che luccica. Attualmente il torneo di qualificazione non sembra essere a rischio, ma la situazione va valutata giorno dopo giorno.
Irma Testa cerca il bis. A Rio de Janeiro 2016 fu la prima pugile italiana a conquistare il traguardo olimpico. Adesso, a Tokyo, vuole essere la prima a salire sul podio. In questi quattro anni tante cose sono cambiate, anche la categoria di peso. E’ passata dai -60 kg ai -57 ed è stata tutta un’altra storia.
Irma sogna di agguantare subito la qualificazione per preparare al meglio la trasferta giapponese. Programmare il lavoro per arrivare nel paese del sol levante al 100% le darebbe grossi vantaggi, ma si farà di necessità virtù. Anche se la qualificazione non dovesse arrivare subito bisognerà restare tranquilli, del resto Irma Testa per qualità fisiche e talento non può essere messa in discussione. La campionessa di Torre Annunziata non può nascondersi, è tra le favorite per giocarsi una medaglia e forse potrebbe essere anche quella del metallo più pregiato.