Rafforzare Frontex, agire sui rimpatri per renderli più rapidi ed efficaci e insistere sul contrasto ai trafficanti di esseri umani. Sono i tre punti salienti stabiliti nella dichiarazione congiunta dei Med 5, i ministri dell'interno di Italia, Spagna, Grecia, Malta e Cipro riunitisi a Napoli per un vertice sull'immigrazione.
Il ministro Matteo Piantedosi ha sottolineato il lavoro del governo Meloni con gli sbarchi diminuiti del 60% in due anni e mezzo e un sensibile miglioramento su tutte le rotte del Mediterraneo.
Ora serve un approccio comune strategico per rafforzare le frontiere e stroncare le partenze sul nascere dai paesi d'origine dei migranti. Eppure in questi ultimi giorni non sono passate inosservate le immagini dei 40 migranti trasferiti in Albania ammanettati, con le fascette ai polsi.
Piantedosi si difende così dalle critiche e dalle polemiche: "Una normalissima pratica" che fa parte di procedure operative adottate dagli operatori in piena autonomia: "Lo dico non per prendere le distanze, anzi le rivendico e condivido".
Piantedosi ha voluto ricordare che si tratta di persone trasferite in condizioni di limitazione della libertà personale per effetto di provvedimento di autorità giudiziaria. "Non limitare la loro libertà di movimento significava esporre il personale di polizia alla possibilità di dover surrogare con l'azione diretta alle possibili azioni che queste persone potevano mettere in campo”.