"Lo dissi subito in aula, mentre la maggioranza del consiglio regionale votava compatta per il via libera: quella legge era una bufala giuridica. Finalmente, la corte costituzionale ha confermato che il terzo mandato per i presidenti di Regione è incostituzionale".
Così la consigliera regionale indipendente Marì Muscarà commenta la sentenza con cui la corte ha bocciato la norma che avrebbe consentito anche in Campania una terza candidatura per il governatore Vincenzo De Luca.
"Sono stata forse una delle poche, pochissime voci contrarie. Lo dichiarai in Consiglio, lo ribadii pubblicamente e lo misi nero su bianco: la legge era incostituzionale. Una forzatura, un tentativo di stravolgere le regole per interessi di potere e non per il bene dei cittadini".
Muscarà sottolinea anche l’assurdità della legge regionale approvata il 5 novembre scorso, con cui il Consiglio Regionale tentava goffamente di “recepire” il vincolo dei due mandati solo in quella data:
"Un’altra bufala giuridica. La norma che limita a due i mandati consecutivi era già stata recepita nel 2004. Fingere di farlo solo nel 2024 è stata una manovra tardiva, maldestra e irregolare, pensata per aggirare il divieto e blindare una possibile nuova candidatura di De Luca".
Muscarà annuncia la ripubblicazione delle sue dichiarazioni ufficiali e del video dell’intervento in consiglio Regionale in cui denunciava l’illegittimità della norma: "La verità, alla fine, viene sempre a galla. Ora bisogna riflettere seriamente sul modo in cui vengono approvate certe leggi, e sul ruolo delle opposizioni che spesso mancano di coraggio".