Napoli è scesa in piazza oggi per una grande mobilitazione sindacale, che ha visto la partecipazione massiccia di lavoratori e cittadini. Il sciopero generale indetto da Cgil e Uil ha coinvolto numerosi settori, con una forte adesione anche in Campania, dove i partecipanti hanno superato il 70% in molte realtà, tra cui aziende come Fincantieri e Leonardo, dove la partecipazione ha raggiunto il 90%. A Napoli, la manifestazione è stata accompagnata da disagi nei trasporti pubblici, con la metropolitana Linea 1 e la Linea 6 completamente sospese fino alle prime corse del pomeriggio.
Disagi nei Trasporti Pubblici
L'azienda di trasporti pubblici ANM ha comunicato che, a causa dello sciopero, il servizio sulla Linea 1 della metropolitana è stato sospeso, con la ripresa delle corse prevista per le 13:10 da Piscinola e per le 13:50 da Garibaldi. Anche il servizio della Linea 6 è stato interrotto, ma riprenderà alle 13:06 da Mostra e alle 13:26 da Municipio. Restano attivi, invece, i servizi delle Funicolari di Mergellina e Montesanto, mentre la Funicolare Centrale è stata anch'essa sospesa.
Prezzi aumentano, salari non bastano
"I prezzi aumentano e gli stipendi non bastano. Noi non possiamo dire alle persone che rappresentiamo che siamo contenti perché le condizioni non peggiorano. I sindacati, quelli seri, rivendicano aumenti salariali, rivendicano sicurezza sul lavoro". Lo ha detto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri a Napoli nel comizio finale della manifestazione organizzata per lo Sciopero generale di Uil e Cgil.
Un Messaggio di Dignità e Cambiamento
Le manifestazioni a Napoli sono state l'occasione per il sindacalista Giovanni Sgambati, segretario regionale della Uil Campania, per ribadire la necessità di una riforma del sistema economico e sociale del Paese. “Napoli dimostra un forte bisogno salariale”, ha dichiarato Sgambati, sottolineando come la città e la regione stiano affrontando gravi problematiche legate alla precarietà, al lavoro illegale e alla violazione dei contratti da parte dei datori di lavoro. Secondo il sindacalista, la mobilitazione non è solo una protesta, ma un modo per chiedere dignità e un cambiamento radicale nella gestione delle politiche sociali ed economiche, in particolare per quanto riguarda sanità, scuola pubblica e trasporti pubblici.
Sgambati ha aggiunto che lo sciopero è anche un appello per una manifattura qualificata che possa attrarre giovani e competenze, contrastando l’idea che l’economia italiana si basi solo su turismo e ristorazione. “Non possiamo accettare ordini, vogliamo un confronto costruttivo”, ha ribadito, ponendo l’accento sulla necessità di investire nel settore produttivo e nell'industria.
Le Critiche alle Politiche del Governo
Anche Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, ha preso parte alla manifestazione, criticando aspramente le scelte del Governo. Ricci ha denunciato i 5 miliardi e 300 milioni di euro in meno per il Mezzogiorno, cifra che, secondo la Svimez, avrà effetti devastanti sull’economia della regione. Il sindacalista ha lamentato che il Governo stia scaricando la responsabilità delle crisi aziendali, come quelle di Jabil, Dema, Softlab e altre, sulle Regioni, senza fornire soluzioni concrete.
“Non consentiremo che qualcuno disegni per la Campania un futuro senza fabbriche”, ha dichiarato Ricci, mettendo in evidenza come la regione abbia bisogno di investire in industria, produzione, tecnologia e innovazione. La situazione del settore dei trasporti è critica, con una carenza di 1600 milioni di euro necessari per migliorare la mobilità e rinnovare il contratto dei lavoratori del Trasporto pubblico locale. Ricci ha inoltre ricordato il dramma delle morti sul lavoro, con la Campania che ha registrato ben 70 vittime nel 2024, rendendo urgente l'intervento del Governo.