All'indomani dell'approvazione del bilancio di previsione 2024 il sindaco Giuseppe Tito ha ritirato le deleghe ai suoi assessori per avviare una riflessione sul prossimo appuntamento elettorale quando l'attuale maggioranza potrebbe dividersi e andare al voto "l'un contro l'altro armati" visto che il primo cittadino ha concluso i due mandati amministrativi e la successione si prospetta conflittuale.
Nelle scorse settimane, dopo un lungo confronto interno, è stato scelto Pasquale Cacace, attuale vice sindaco, quale candidato sindaco della coalizione civica "Patto per Meta" in prosieguo dell'esperienza uscente. Eventualità che sembra non coincidere con gli interessi della "donna forte" della maggioranza, Angela Aiello, prima degli eletti e assessore nell'esecutivo a fianco di Cacace, ma anch dirigente provinciale del PD partenopeo.
Il tergiversare dell'Aiello sulla sua scelta elettorale mantiene in fibrillazione la maggioranza e alla fine è stato proprio Cacace a chiedere a mezzo stampa alla collega Aiello di fare una scelta chiara senza alimentare equivoci utili solo ad alimentare rendite di posizione e di potere. Un affondo per certi versi inatteso, ma che stava nell'aria visto il movimentismo della Aiello che sta cercando di riunire attorno a sè parte degli attuali consiglieri di maggioranza e di minoranza insieme a forze esterne che non hanno mai nascosto la disponibilità a sostenerne la candidatura a sindaco.
La risposta della Aiello a Cacace non si è fatta attendere rivendicando la piena legittimità di continuare a lavorare per la città e di poter fare liberamente le proprie scelte al momento opportuno, praticamente quando l'amministrazione volgerà al termine. Si prevede un crescendo di tensione a seguito della presa di posizione della Aiello che, secondo gli osservatori della politica metese e peninsulare, viaggia praticamente in direzione opposta a quella della maggioranza uscente.
A questo punto c'è da chiedersi: cosa farà il sindaco Tito? Prenderà altro tempo o sceglierà di rimodellare la giunta nell'ottica elettorale per amalgamare la squadra che dovrà presentarsi al giudizio popolare sulla base del lavoro prodotto in questi anni? Probabilmente nel periodo natalizio si continuerà a "sfogliare la margherita" del "mi candido o non mi candido", ma per tutti gli attori in campo il tempo sta per scadere e l'unica novità che potrebbe cambiare gli scenari sarebbe legata all'approvazione del terzo mandato per i sindaci nei comuni sotto i 15mila abitanti, circostanza che rimetterebbe pienamente in corsa il sindaco uscente che gode di un ampio e trasversale consenso scongiurando una "resa dei conti" interna alla maggioranza.