Napoli si è svegliata con gli esponenti del Governo "a testa in giù" (rievocando simbolicamente il Duce e la Petacci impiccati a testa in giù a Piazzale Loreto il 29 aprile del 1945). Gli attivisti del collettivo napoletano 'Je so' pazzo-ex Opg', prima del corteo per la citta' in occasione della Festa della Liberazione, hanno affisso manifesti con le foto capovolte del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del presidente del Senato, Ignazio La Russa, del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, e del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara.
La rivendicazione degli attivisti dell'ex Opg
Sotto la corona che decora la targa con i nomi dei caduti delle Quattro Giornate di Napoli, davanti ai cancelli della scuola Rossini e in altri punti della citta', i punti scelti per le affissioni poi rivendicate via social: "Napoli ripudia questo governo, il governo dell'odio, e lo ribadiamo a gran voce in occasione del 25 Aprile, giornata in cui ricordiamo il sacrificio dei partigiani, di centinaia di migliaia di donne e uomini che si organizzano, coraggiosamente, per liberare questo Paese dal nazifascismo - si legge sulla pagina - Dalle strade, dalle piazze, dalle scuole e dalle università arriva un messaggio semplice e chiaro: Napoli è, e sempre sarà, antifascista! Invece di fare passi avanti per poter raggiungere un paese in cui nessuno venga discriminato e dove nessuno venga lasciato indietro, il Governo e i ministri non fanno altro che avanzare proposte di legge barbare e rilasciare dichiarazioni infami: la volontà di cancellare il reato di tortura dal nostro codice penale, il decreto "antirave", che mira soprattutto a voler cancellare il diritto di parlare, di obiettare, di protestare nella maniera ritenuta più opportuna, oppure la riforma del reddito di cittadinanza, insieme a tutte le dichiarazioni dei Ministri in questi mesi. A Napoli non c'è spazio per fascismo e oppressione, per razzismo, sessismo e qualsiasi altra forma di discriminazione, perché il 25 aprile è divisivo, ma solo sei sei fascista"