Vele Scampia, riunione in Comune: al via l'accordo per la rigenerazione

L'assessore all'urbanistica Lieto: "Piena collaborazione con gli abitanti"

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Candidati al PNRR i Piani Urbani Integrati del Lotto M di Scampia e Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio

Napoli.  

Demolire le Vele e i palazzoni di Taverna del Ferro per offrire agli abitanti nuovi alloggi di qualità è l’obiettivo principale dell’Amministrazione, che riconosce non solo il diritto all’abitare di coloro che da troppo tempo abitano in case degradate e chiedono una soluzione, in considerazione che si tratta di due quartieri emblematici di una più generale emergenza abitativa diffusa in tutto il Paese.

Il Comune di Napoli ha candidato al PNRR i Piani Urbani Integrati del Lotto M di Scampia e di San Giovanni a Teduccio, con l’obiettivo di realizzare nuovi quartieri residenziali e una rete di servizi e spazi aperti dove oggi sorgono le Vele e Taverna del Ferro, due grandi quartieri di edilizia residenziale pubblica diventati l’emblema di una periferia marginale e degradata.

I finanziamenti: 120 milioni di euro in totale per i due quartieri di periferia 

Con tale misura del PNRR, che fa capo al Ministero degli Interni, il Comune ha ottenuto un finanziamento di 70 milioni di euro per il Lotto M e di 52 milioni di euro per Taverna del Ferro. I 70 milioni di Scampia serviranno a completare il lavoro – avviato negli anni passati senza la totale copertura finanziaria – di rigenerazione dell’intero Lotto M, prevedendo nuovi alloggi, servizi di prossimità e spazi aperti riqualificati.
La misura PNRR dei Piani Urbani Integrati prevede, oltre alla realizzazione delle opere di demolizione e ricostruzione dell’edilizia esistente, anche specifiche misure di co-progettazione rivolte alle comunità locali, a enti del terzo settore, soggetti organizzati e anche gruppi informali, finalizzate alla realizzazione condivisa di servizi innovativi e di misure di inclusione sociale e lavorativa.

Cosa prevede l'accordo quadro coordinato da Invitalia

Nei mesi scorsi, il Comune di Napoli – come molte amministrazioni locali italiane – ha dovuto aderire a un accordo-quadro coordinato dalla società pubblica Invitalia, nel quale ricadono anche i finanziamenti per il Lotto M di Scampia e per Taverna del Ferro. Scopo principale dell’accordo-quadro è dare avvio al processo di realizzazioni degli interventi previsti dal PNRR: l’accordo è partito prima del 31 dicembre 2022, scadenza entro la quale le amministrazioni beneficiarie erano tenute ad attivare i finanziamenti pena la loro restituzione. La chiusura del processo di implementazione, con la fase di collaudo delle opere, è prevista per il 2026. Intanto, con l’attivazione dell’accordo-quadro, si è attivato il percorso che durerà fino alla fine del 2023 per realizzare il progetto definitivo dei nuovi quartieri, che sarà costruito in modo collaborativo a partire dal coinvolgimento diretto degli abitanti e delle istituzioni del territorio. Il Prefetto di Napoli Claudio Palomba ha istituito un apposito tavolo in Prefettura in raccordo con il Ministero degli Interni per attivare un coordinamento delle attività da mettere in campo.

Pieno coinvolgimento degli abitanti di Ponticelli e Scampia 

L’Amministrazione lavorerà a stretto contatto con le comunità di abitanti e con le istituzioni coinvolte nel processo di rigenerazione – sotto il coordinamento operativo della Prefettura di Napoli – per mettere a punto modalità del progetto, criteri di organizzazione dei lavori e presa in carico degli abitanti e il loro trasferimento nei nuovi alloggi da costruire. Su questi temi, nella giornata di oggi, si è tenuto in Comune un incontro con i rappresentanti del Comitato Vele di Scampia.

Sulla base della stessa agenda, il Comune incontrerà la prossima settimana i rappresentanti del Comitato Taverna del Ferro, per concordare analogamente un percorso di lavoro condiviso.

Si tratta di uno dei processi di rigenerazione abitativa più impegnativi tra quelli realizzati in Italia negli ultimi anni. Vi sono coinvolte migliaia di persone in attesa di una soluzione dignitosa a una condizione prolungata di segregazione e di diffusa irregolarità abitativa. Una irregolarità che non si registra solo a Napoli, ma che costituisce una condizione comune alle altre grandi città italiane, dove incidono pesantemente decenni di mancato trattamento – a partire dalle politiche dello Stato – del problema della casa e il restringimento progressivo dell’accesso al mercato libero della residenza. È necessario adesso proseguire secondo fasi programmate il percorso avviato per imprimere una svolta su un fronte così delicato ma anche così atteso dalla comunità di riferimento. "Registriamo con favore un clima di piena collaborazione con gli abitanti del territorio che può portarci a fare insieme i necessari passi in avanti", il commento del vicesindaco e assessore all'Urbanistica Laura Lieto.