"Finora siamo andati avanti con un paese a tre velocità, qualcosa non ha funzionato per 70 anni. Se io fossi un cittadino del sud vorrei l'autonomia. L'autonomia dovrebbeo chiederla le Regioni del Sud per essere più competitivi e aggressivi". Risponde così Giovanni Toti presidente della Liguria, durante un appuntamento elettorale sul tema dell'autonomia differenziata che per la Lega di Salvini rappresenta una priorità del programma elettorale.
Sulle posizioni di Vincenzo De Luca, che si è schierato nettamente contro i progetti di autonomia differenziata, il governatore ligure aggiunge: "Intanto sediamoci intorno a un tavolo e disegniamolo, questo progetto dell'autonomia, perché francamente fino ad oggi ho visto pochi passi avanti, anzi ho visto un grande pantano. Il punto di principio che credo De Luca non possa ignorare, e certamente da uomo intelligente non gli sfugge, è che con le stesse regole se oggi c'è un paese diviso in due non si deve all'autonomia del nord, lo si deve a scelte sbagliate di investimento".
"Investimenti industriali non coerenti col territorio che hanno lasciato il campo chiuso, regole uguali per costruire un albergo in Trentino o sulla costiera Jonica o sul golfo di Napoli. Io credo - evidenzia Toti - che questo sia il principio base. Se vogliamo un paese con regole uguali per tutti e poi una sana competizione tra territori, credo che l'autonomia sia inevitabile". "Credo anche che sia molto più facile per i cittadini giudicare le proprie classi politiche perché ce le hanno sotto casa. A Roma le responsabilità si perdono un po' tutte, in una notte hegeliana delle vacche tutte grigie. Se sotto casa hai governatori e sindaci che non danno risultati evidentemente la vicinanza con i cittadini porta a un giudizio positivo o negativo. D'altra parte questa legge elettorale già così esclude i cittadini da quasi alcuna possibilità di scelta, credo che debba essere l'ultima volta che la politica si presenta con questo pacchetto all inclusive, prendere o lasciare", conclude il governatore.