È stato sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata il consiglio comunale di San Giuseppe Vesuviano. La decisione ufficiale è giunta ieri nel corso del Consiglio dei ministri. Su proposta del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, è stata fatta decadere l’attuale amministrazione del Comune vesuviano. È l’ennesimo consiglio comunale sciolto per infiltrazioni dei clan nella provincia di Napoli. Lo scioglimento arriva dopo sei mesi di indagine da parte della commissione d’accesso inviata ad agosto scorso dalla prefettura e mette fine anzitempo al mandato del sindaco Vincenzo Catapano, primo sindaco leghista della Campania. Nel mirino gli atti comunali relativi ad appalti pubblici, subappalti, consulenze, abusi edilizi e attività amministrative.
In giornata arriverà la nomina della triade commissariale che dovrà insediarsi nel Municipio per i prossimi 18 mesi. Lo scioglimento arriva dopo mesi d’indagini da parte della commissione d’accesso, insediata il 29 luglio del 2021, e da parte delle forze dell’ordine.
Il primo scioglimento del Comune di San Giuseppe avvenne nel 1993, alla vigilia del voto amministrativo, su indicazione dell’allora ministro degli Interni Rosa Russo Iervolino.
La seconda volta il 3 dicembre del 2009 dopo un lungo percorso giudiziario innescato dall’allora sindaco, Antonio Agostino Ambrosio.
Ambrosio ottenne la riammissione dopo un ricorso al Tar ma poi fu definitivamente bocciato dal Consiglio di Stato che riportò nei pieni poteri i commissari. Dopo quel periodo di commissariamento nel 2012 Vincenzo Catapano vinse le elezioni amministrative e subito dopo la proclamazione annunciò la sua adesione alla Lega di Salvini.
Il sindaco attende ora di conoscere le motivazioni che hanno portato allo scioglimento, pronto già il ricorso al Tar.