Presieduti dal consigliere anziano Gennaro Acampora sono iniziati i lavori della prima seduta del nuovo Consiglio comunale di Napoli, insediatosi dopo le elezioni del 3 e 4 ottobre scorsi che hanno registrato la larga vittoria al primo turno del sindaco Gaetano Manfredi sostenuto da una coalizione di centrosinistra guidata da Pd e 5 Stelle. La seduta si è tenuta al Maschio Angioino.
C’era attesa per l’esito della votazione a scrutinio segreto del nuovo presidente dell’assemblea. La prima votazione non è risultata valida. L’esponente dei Dem Enza Amato, sulla quale erano andate le convergenze della maggioranza, ha raccolto 26 voti,12 le schede nulle. Alla seconda votazione la Amato è stata eletta con 33 preferenze. Le schede bianche sono state 5. Subito dopo Amato ha preso il posto di Acampora che aveva sin qui presieduto i lavoro come consigliere anziano. Quindi si è proceduto alla elezione dei due vice presidenti dell’assemblea. Flavia Sorrentino, M5S e Salvatore Guangi, consigliere di Forza Italia, già vicepresidente del Consiglio comunale.
In consiglio comunale si sono costituiti nove gruppi tra maggioranza ed opposizione. Antonio Bassolino ed Alessandra Clemente sono nel Gruppo Misto.
Manfredi ha poi prestato giuramento illustrando all'aula le sue linee programmatiche: “la sfida per Napoli è aprire una nuova stagione di sviluppo. La città adesso è molto divisa - ha detto il primo cittadino - intendo offrire la possibilità a tutti di fare proposte”
«Ora e necessario ascoltare la città. I cittadini chiedono vivibilità e che ci siamo servizi garantiti a tutti. Una vera democrazia è una democrazia in grado di garantire diritti a tutti. E su questo ci impegneremo». Poi ha fatto riferimento alla necessità di riprendere «il dialogo con Regione, Governo centrale e Governo europeo». «Situazione debitoria del nostro bilancio è nota - ha insistito -. Dobbiamo far fronte e dobbiamo farlo con il sostegno del governo centrale». Riguardo i giovani Manfredi ha rilevato che «sono la vera forza della nostra città. Dobbiamo fare in modo che la scelta di lasciare la città sia solo un’occasione di passaggio nel percorso di vita dei giovani e non una necessità. Credo sia questa la sfida primaria. Senza giovani non c’è futuro per la nostra città. A loro va il nostro impegno massimo». «È necessario aprire una nuova stagione di sviluppo - ha proseguito il sindaco -. Solo se noi produciamo reddito siamo in grado di redistribuire e aiutare i più deboli. Per far questo, la transizione digitale ed ecologica sono fondamentali. Non ci possiamo accontentare di questo turismo ma abbiamo bisogno di un turismo di maggiore qualità».
La protesta. Davanti al Consiglio comunale al Maschio Angioino, la prima protesta della stagione Manfredi è di Pap coi dipendenti delle partecipate che temono una ondata di privatizzazioni dei servizi al cittadino qualora il “Patto per Napoli” annunciato in campagna elettorale non venisse onorato.