Gaetano Manfredi si impone a Napoli al primo turno, con oltre il 63 per cento delle preferenze l’ex rettore della Federico II distacca di oltre 40 punti Catello Maresca (21,87%) sostenuto da liste civiche e dal centrodestra, passando clamorosamente al primo tentativo senza arrivare al ballottaggio. Vince il patto Pd - Cinque Stelle - Leu vince la "straorinaria normalità" che l'ex ministro del governo Conte ha saputo incarnare intercettando le preferenze dei cittadini che hanno deciso così di voltare pagina rispetto ai dieci anni di amministrazione Dema. Il centrosinistra ha festeggiato in serata in piazza Municipio l'elezione; in città è giunto tutto lo stato maggiore del Movimento Cinque Stelle: Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Roberto Fico
Adesso il neo-eletto e` atteso dalla sfida piu` impegnativa, quella del risanamento dei conti del Comune di Napoli. Con una coalizione ampia di tredici liste, e con il sostegno del governatore Vincenzo De Luca, Manfredi adesso prepara la giunta "di alto profilo" che ha annunciato con tecnici e politici. Tra i nomi già noti quello del l’ex questore di Napoli Antonio De Iesu.
Deludente il risultato di Alessandra Clemente (5,56%) ex assessore proprio con de Magistris, che non riesce a raggiungere il dieci per cento. Fa poco meglio Antonio Basso lino (7,8%) l’ex sindaco era tornato in campo con una connotazione civica e con l’obiettivo di arrivare al ballottaggio non ce l'ha fatta. Poco piu` di una testimonianza, i risultati ottenuti da Matteo Brambilla, Rossella Solombrino e Giovanni Moscarella. Per quel che riguarda le liste, invece, nella coalizione a sostegno di Manfredi, con uno scrutinio ancora molto parziale, il Pd e` il primo partito seguito a poca distanza dal Movimento 5 Stelle e dalla lista Manfredi sindaco che si contendono la seconda piazza. Nello schieramento a sostegno di Maresca, invece, tenuto conto dell’assenza della lista della Lega, e` Forza Italia momentaneamente in testa seguita Fratelli d’Italia. Il dato definitivo dell'affluenza è del 47,19%, molto basso, il più modesto da quando c'è l'elezione diretta del sindaco a Napoli, ovvero dagli anni Novanta.