"Conosciamo molto bene i problemi che ci sono sul tema della sicurezza dei trasporti, purtroppo sono le soluzioni che tardano ad arrivare. Come nel caso della tangenziale di Napoli. Davanti alle gravi irregolarità rilevate da Anac nella manutenzione di questa infrastruttura stradale da parte del gruppo Atlantia, che da anni non effettua quanto previsto dalla concessione, le istituzioni locali hanno fatto quello che gli viene meglio: nulla. Appena eletto, nel primo mese del mandato, chiederò che il pedaggio della Tangenziale di Napoli, balzello che pesa ben 750 euro nelle tasche delle famiglie napoletane e attualmente sospeso per mettere una pezza al caos viabilità causato dal blocco della Galleria Vittoria, venga cancellato fino a quando non sarà garantita la sicurezza dei cittadini. Mi aspetto che si sollevino scudi rispetto a questa proposta ma nessun accordo sottobanco deve fermare un progetto che serve a decongestionare il traffico di Napoli e a evitare costi che pesano da anni sulle famiglie di questa città". Così Catello Maresca, candidato sindaco del centrodestra a Napoli.
La Tangenziale di Napoli è infatti l’unica a pagamento d’Italia qualunque sia la tratta intrapresa e qualunque sia il casello di uscita. A Torino e Milano, le altre due a pagamento, il pedaggio è da versare soltanto in prossimità di alcuni caselli. Il pedaggio era previsto per ripagare l’investimento della costruzione e rimanere fino all’anno 2001. Nel 2008 è stata firmata una nuova concessione che scadrà nel 2037, durevole dunque per 30 anni complessivi e giustificata dalla necessità di lavori in Zona Ospedaliera. Si tratta del cosiddetto decreto salva-Benetton varato dall’allora Governo a trazione Forza Italia – Lega Nord – Alleanza Nazionale.