Maresca, il Csm archivia: "Toga sarà sempre mia seconda pelle"

Dodici a favore, 9 i contrari, archiviata la pratica per incompatibilità sollevata da Riello

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Il magistrato assicura: "Ho rispetto sacro per ogni istituzione della Repubblica. Ho sempre servito e servirò le istituzioni e i cittadini italiani"

Napoli.  

Via libera a maggioranza del plenum del Csm all'archiviazione della pratica aperta sul sostituto pg di Napoli Catello Maresca e le notizie di stampa relative all'ipotesi di una sua candidatura a sindaco del capoluogo campano. Sono stati 12 in plenum i voti a favore della proposta di archiviazione (formulata a maggioranza dalla Prima Commissione), 9 i contrari, mentre si e' astenuta la togata di Magistratura Indipendente Loredana Micchiche'.

"L'articolo 51 della Costituzione - ha ricordato il laico di centrodestra Alessio Lanzi, relatore della proposta di archiviazione - da' la facolta' ad ogni cittadino di accedere a cariche elettive. Non sappiamo nemmeno se si candidera' a sindaco di Napoli, ad oggi tutto cio' che ha fatto e ha detto e' consentito a un magistrato".

A favore dell'archiviazione, anche il togato indipendente Nino Di Matteo: "Non e' in questo modo - ha osservato in plenum - che si realizzano le commistioni improprie tra politica e magistratura, anzi chi spesso condiziona in maniera occulta e coltiva tali commistioni, e' spesso tra i censori piu' strenui delle candidature. Qui non c'e' nessuna commistione. La procura generale non conduce attivita' di indagine, se non residuali. Il pg di Napoli non ha segnalato nessun procedimento che riguardi amministratori locali o politici, assegnato al dottor Maresca, ne' vi sono segnalazioni in merito a impropri comportamenti di Maresca. Anzi, mi chiedo se nel fare segnalazioni al pg della Cassazione non ci sia stato un eccesso di zelo del procuratore generale di Napoli". 

Tra i voti contrari all'archiviazione della pratica, quello del togato di Area Giuseppe Cascini: "La legge - ha ricordato nel suo intervento in plenum - dice che il magistrato deve collocarsi in aspettativa nel momento in cui accetta la candidatura. E' la stessa legge dunque a stabilire che non puoi fare campagna elettorale mentre eserciti le funzioni giudiziarie nello stesso territorio proprio perche' questo incide sull'immagine di imparzialita' e di indipendenza del magistrato. Noi qui abbiamo una candidatura di fatto, un magistrato che e' indicato da piu' parti come candidato, che agisce e parla come candidato, e che non solo non smentisce l'ipotesi di una sua candidatura e i contatti in merito con esponenti politici di rilievo nazionale, ma che avalla e rafforza con le sue dichiarazioni pubbliche tale ipotesi. La situazione sul piano della lesione della immagine di imparzialita' e di indipendenza del magistrato e' identica a quella che si verifica con la formale accettazione della candidatura".

Di fronte a questa situazione, secondo Cascini, "il Csm non puo' girarsi dall'altra parte e fingere di non vedere cio' che e' sotto gli occhi di tutti: un magistrato che esercita le sue funzioni nel distretto di Napoli e che e', allo stesso tempo, di fatto candidato alla poltrona di sindaco della citta'".

Anche il togato di Autonomia&Indipendenza Giuseppe Marra si e' espresso contro l'archiviazione e a favore di un ritorno in Commissione della pratica su Maresca, mentre la togata di MI Paola Braggion ha votato per l'archiviazione, sottolineando che "e' opportuno che il collega decida presto e chiarisca se si candida o meno, come hanno chiesto anche i colleghi di Napoli e la giunta locale dell'Anm. Nel caso di specie, esercitando funzioni in secondo grado, senza la titolarita' diretta dell'indagine penale, mi sembra corretta l'archiviazione della pratica potendo chiedere l'aspettativa solo dopo l'indizione delle elezioni, mentre allo stato non puo' chiedere un trasferimento perche' non legittimato".

 "Non commento le decisioni del Csm - ha replicato il diretto interessato Catello maresca che aggiunge -  Ho rispetto sacro per ogni istituzione della Repubblica. Ho rispetto per ogni componente del Csm e per l'istituzione Csm. La toga è sempre stata e sempre sarà, fino a quando sarò su questa terra, la mia seconda pelle". Così il sostituto procuratore generale di Napoli. "La mia bussola in questo Paese - aggiunge - sono la Costituzione e le leggi, cui siamo tutti soggetti. L'onore e il decoro dell'ordine giudiziario cui mi onoro di appartenere sono da sempre il mio orizzonte morale ed ideale. Non a chiacchiere ma con comportamenti concreti quotidiani. Ho sempre servito e servirò le istituzioni e i cittadini italiani", conclude Maresca.