Il focolaio nel campo rom che fa emergere il razzismo

Le dure dichiarazioni del consigliere della Lega Nappi rischiano di colpevolizzare i contagiati

il focolaio nel campo rom che fa emergere il razzismo
Napoli.  

Il focolaio di Covid-19 nel campo rom di Scampia oltre a far emergere, per l’ennesima volta, le condizioni invivibili di questa realtà, riaccendono quel sentimento razzista che da sempre cova nei confronti di chi non solo è costretto a vivere in condizioni di vita estreme ma deve anche lottare contro il pregiudizio. 

Nelle dichiarazioni del consigliere regionale della Lega, Severino Nappi, infatti si ravvisa con chiarezza la cifra di chi colpevolizza i contagiati. Se un focolaio si accende in realtà diverse si discute sul come aiutarli e si provano a capirne le cause, in questo caso invece ci si lascia trasportare dal sentimento di colpevolizzare i contagiati trattandoli come untori, riconoscendoli come altri, non campani che vanificano il grande sforzo dei cittadini della regione. 

"In piena emergenza coronavirus e in una regione praticamente blindata dove i campani stanno dando prova di grande responsabilità - dice infatti Nappi - c’è chi invece se ne frega delle regole. Lo dimostra il focolaio esploso al campo rom di Secondigliano, dove in 29 sono risultati positivi al Covid. Chiediamo di sapere quali misure verranno prese per garantire la sicurezza ai cittadini delle località limitrofe. È intollerabile pensare che i contagiati, che dovrebbero restare isolati, se ne vadano in giro tutti il giorno per la città, in totale inosservanza delle disposizioni anti-contagio, soprattutto ora che il governo chiede ai cittadini nuovi sforzi in vista del Natale. Finiamola di usare due pesi e due misure. La pazienza è finita. I campi rom sono un attentato alla salute pubblica, alla sicurezza e alla legalità. Vanno smantellati. Il nostro obiettivo è chiuderli il prima possibile e in Consiglio daremo battaglia per tutelare tutti i cittadini".