Se il confronto istituzionale diventa uno spettacolo tv trash

La guerra tra De Luca e de Magistris ha invaso le televisioni nazionali mentre il covid avanza

se il confronto istituzionale diventa uno spettacolo tv trash
Napoli.  

Il confronto istituzionale in Campania ormai è ridotto alla rissa continua, una rissa che ha i toni del peggior trash televisivo. E così mentre il presidente della Regione e il sindaco di Napoli non si parlano nei luoghi istituzionali neanche in un momento di crisi sanitaria che sta mettendo a repentaglio la salute pubblica e la tenuta socio-economica del nostro territorio, sono pronti ad urlarsi contro da due trasmissioni delle tv nazionali. 

De Luca da una Rai 3 che sembra più l’emittente locale di Salerno abituata ai soliloqui deluchiana che il canale culturale della televisione di Stato, attacca de Magistris in maniera scomposta. 

"C'è stato a Napoli qualche amministratore, che non ha fatto mai niente per la sua città, che ha dato una mano per alimentare la campagna di sciacallaggio contro la Campania e contro Napoli - ha detto il governatore ospite da Fabio Fazio -  C'è stato un amministratore a Napoli che è stato 102 volte in trasmissioni televisive da fine settembre a oggi, che ha avuto una presenza di 9 ore video e audio per andare a parlare contro la Campania e contro Napoli. È qualcosa di scandaloso, 102 volte in tv anziché pensare a lavorare per garantire la serenità della sua comunità”. Lo dice convinto De Luca, lo stesso che continua a macinare dirette Facebook infuocate mentre la sanità campana fa acqua da tutte le parti. 

Su La7, ospite di Giletti, c’è invece il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che orami appare più in Tv che a Palazzo San Giacomo, forse in cerca di una futura occupazione vista anche al situazione precaria di una maggioranza che rischia di farlo cadere proprio sul bilancio di previsione da approvare domani. 

Come nelle 102 volte precedenti in tv, il primo cittadino partenopeo ripete le solite accuse alla Regione.

''I numeri di posti letto non corrispondono a quelli che anche oggi sono stati forniti come dati ufficiali - ha detto un de Magistris senza mostrare però troppa preoccupazione - Il ministro ha fatto gli accertamenti  e rapidamente si e' passati dal giallo al rosso. Quindi che c'era qualcosa che non andava e che non va a me sembra assolutamente evidente. Si stanno alterando i dati anche in questi giorni perché tra le terapie intensive che curiosamente aumentano ci sono quelle delle cliniche convenzionate che de Luca sta in qualche modo 'requisendo’. Se andate a parlare con qualsiasi responsabile di una clinica dirà che non possono fare terapie intensive né diventare anestesisti e rianimatori in quattro giorni. Stiamo assistendo a un'ulteriore crescita e lievitazione dei numeri che non corrispondono: sono terapie intensive attivabili. È come dire sto costruendo un ospedale ma quando sarà pronto boh…'' 

Il sindaco ha poi ricordato che “da febbraio-marzo 2020 pende ancora una richiesta di commissariamento della Asl Napoli 1 per infiltrazioni camorristiche. Non so se tutto questo sia normale e che il Consiglio dei ministri non decida. Capisco che prima si doveva votare a maggio, poi a settembre ma ormai è passato. Questi stanno gestendo la nostra salute ogni giorno, milioni di euro, appalti, forniture e io devo stare zitto e se dico queste cose vengo insultato. Io difendo la mia città come ho sempre fatto prima del covid e senza fare campagna elettorale e continuerò a farlo da uomo libero. Negli ultimi anni, prima del covid, a Napoli sono stati chiusi quasi tutti i pronto soccorso del centro storico e nemmeno di questi tempi sono stati nuovamente messi in attivo.
Nella nostra città purtroppo la Asl non fa molti tamponi e ultimamente la maggior parte dei tamponi li fanno i laboratori privati dove il costo è tra 60 e 100 euro. Napoli è una città con una fascia di povertà alta e il contagio negli ultimi giorni è soprattutto nelle fasce popolari. Abbiamo una sottostima dei contagiati effettivi. I titolari dei laboratori privati mi rappresentano, proprio affinché le cose possano essere raccontate, che non sempre in maniera rapida e corretta i loro numeri vengono elaborati nell'Unità di crisi regionale che poi deve trasmetterli al ministro che giustamente e correttamente mi dice che si deve attenere ai flussi dei dati che arrivano dalla Regione ma poi manda il nucleo anti sofisticazione e le ispezioni e si trova la realtà che noi ogni giorno sottolineiamo''. 

Ma il sindaco ci tiene ad evidenziare che “il presidente della Regione 40 giorni fa aveva detto che se avessimo raggiunto gli 800 positivi al giorno saremmo avrebbe fatto la zona rossa e poi non l'ha fatta. A questo punto scaricare la responsabilità sul Governo è sbagliato. Io invece credo che il ministro a un certo punto ha compreso che i dati purtroppo ahimé non erano veri, e meno male che ci sono ancora persone libere che dicono la verità e forse siamo riusciti a salvare delle vite umane. Venerdì era la giornata della gentilezza. Nel monologo di De Luca si fa prima a dire chi non è stato offeso".

Uno spettacolo che escluso qualche tifoso fa male ai cittadini che restano confusi e che devono affrontare un periodo difficile con delle fragilità enormi che sono il frutto di una classe dirigente che a tutti i livelli si è dimostrata inadeguata e che ha ridotto il confronto istituzionale a una bega televisiva di bassissimo livello.