Il sindaco di Napoli si esprime sulle aperture del 3 giugno

De Magistris: "Se il contagio fosse stato al Sud avrebbero chiuso tutto il Mezzogiorno"

il sindaco di napoli si esprime sulle aperture del 3 giugno
Napoli.  

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, rispolvera tutti il repertorio del suo revanscismo meridionalista e sulla riapertura degli spostamenti tra regioni afferma che “quando Napoli e il Mezzogiorno sono state dimenticate, attaccate e discriminate, dalla frasi usate in Parlamento fino a quelle negli stadi, Luigi De Magistris ma neanche tanti sindaci del Sud si sono mai sognati di dire 'ce ne ricorderemo. I Sindaci di tutte le aree metropolitane Sud Centro e Nord e quindi anche il sindaco di Milano Sala adesso però sono compatti e lavorano uniti per farsi ascoltare dal Governo e per pretendere il ritorno alla normalità e alla giusta distribuzione dei poteri, perché quello di cui deve convincersi il Governo e il Paese intero e che senza i sindaci non c'è ripartenza, non si sconfiggono gli effetti della pandemia economica e sociale, insomma la battaglia della fase due senza di noi è persa in partenza. Il Governo deve valutare se ci sono, in questo momento, le condizioni sanitarie per potersi spostare dalla Lombardia in altre regioni e viceversa. Certo quello che sarebbe stato maggiormente auspicabile, dopo quattro mesi, era creare un cordone sanitario per chi si volesse spostare da luoghi ancora in fase di epidemia. Purtroppo, questo non è stato fatto, e sono legittime le preoccupazioni, che ci fanno pensare a usare precauzioni, ma nulla a che vedere con forme di discriminazione o di razzismo. A Napoli nessuno si permise di fare valutazioni quando Sala e altri sindaci andarono avanti con lo slogan "Milano non si ferma". Adesso che siamo noi in una fase molto diversa, è legittimo che ci siano situazioni differenti in luoghi diversi. La chiusura di confini è stato solo un modo per raccattare consensi per governatori forse a caccia di voti, quella su cui io insisto è una questione sulla quale dovrebbe ragionare il Governo, che invece continua a perdere colpi. Io sarei per rimandare l'apertura del 3 Giugno per alcune regioni in cui il contagio è ancora alto; se il contagio avesse avuto il suo epicentro al sud piuttosto che al nord, avrebbero adottato misure da guerra per bloccare tutto il Mezzogiorno d'Italia".