De Magistris: ci saranno più disoccupati che morti di Covid

Il sindaco critica la sospensione dei diritti costituzionali e accusa qualcuno di abusarne

de magistris ci saranno piu disoccupati che morti di covid
Napoli.  

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris punta l’attenzione sulla crisi sociale, economica e politica che è scaturita dall’emergenza sanitaria e dalla gestione di esse. 

"Mai come prima, il primo maggio rappresenta una data importante e di profonda amarezza - dice de Magistris - Conteremo molti più disoccupati e persone senza la possibilità di riprendere la propria attività economica che morti da coronavirus. Ci sarà un cataclisma sotto il punto di vista di sociale ed economico, ma possiamo farcela”. 

Il primo cittadino partenopeo ha posto la sua attenzione anche sull’ordinamento del nostro stato sul rapporto Stato-Regioni sottolineando quanto, dal suo punto di vista, sia fondamentale “ritornare a parlare di Costituzione, perché credo che quest'ultima sia stata sospesa in questi due mesi. Il popolo, con la preoccupazione della pandemia, ha dato una delega in bianco al Governo e alle Regioni, ma adesso se ne sta facendo un abuso: sospendere quasi tutti i diritti costituzionali dei primi 21 articoli è qualcosa che non è previsto. C'è bisogno di una legge che possa farlo con dei limiti ben precisi. Ampie ordinanze sono state violate anche dalle Regioni, ma di questi tempi la polemica non sarebbe servita a nulla, perché l'ansia di un popolo doveva stringersi attorno alle autorità. Anche le autorità preposte al controllo non sanno a chi rispondere, al Governo o alle Regioni. In Campania abbiamo molte ordinanze agevolatrici degli assembramenti, a partire dagli orari resi disponili. Tenere completamente fuori quelli che tengono in piedi l'unità di un Paese, come i sindaci, è davvero preoccupante: questa è la fase più difficile che attraverseremo. L'emergenza non durerà un mese, ma diversi mesi, quindi c'è il pericolo che il popolo inizi ad abituarsi a questa situazione, ritenendo normale rinunciare a tutto. Non è che stiamo dando parte della nostra vita a chi non sta nemmeno preservando il nostro diritto alla salute?"

Sul contagio e sull’importanza della gestione delle prossime settimane il sindaco ha detto che “cominciamo a liberarci, ma questo accadrà solo se siamo attenti e bravi; ci troviamo nel momento più delicato. I napoletani hanno avuto un comportamento responsabile e questo si è visto con un numero davvero ridotto di contagi nella nostra zona. Il caso, però, potrebbe generare una risalita di contagi e costringerci, quindi, a ritornare indietro. Se non cominciamo ad indirizzarci, mano mano, verso una situazione di ripresa, non ci riprenderemo mai più, e ciò non deve assolutamente avvenire, perché, dopo due mesi di reclusione, c'è la necessità psicofisica di uscire di casa. Se per metà maggio si raggiungerà il contagio zero, verso giugno riusciremo a fare discorsi ben diversi”.

Poi de Magistris si è concentrato sul turismo, uno dei comparti che durante i suoi ani di amministrazione hanno rappresentato il fiore all’occhiello della “rivoluzione arancione”, con tassi i crescita che non si erano mai registrati prima. 

"La tragedia di questo virus è sotto gli occhi di tutti; bisogna provare a riprendersi con tantissimo impegno - ha detto il sindaco - Il nostro sarà un Maggio dei Monumenti davvero importante, la giornata di apertura sarà dedicata ad Aldo Masullo. Napoli c'è e parte dalla cultura. Le prospettive di ripresa in Italia sono lontane, quindi bisogna agire subito, in condizioni anche così difficili, ancora in fase 1, per poi programmare al meglio la fase centrale della ripresa, e cioè l'estate. Per guardare con questo ottimismo al futuro bisogna essere bravi, altrimenti queste fasi potrebbero rallentarsi e tornare indietro"