M5S: Anm cassa integrazione ma stipendi dirigenti immutati

I due consiglieri Brambilla e Matano denunciano la situazione dell’azienda dei trasporto pubblico

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Napoli.  

In una nota i consiglieri comunale del Movimento 5 Stelle sollevano il problema dei lavoratori dell’Anm, l’azienda di trasporto del Comune di Napoli.

"Con la crisi dell'Azienda Napoletana Mobilità vanno in cassa integrazione i dipendenti ma i lauti stipendi di dirigenti e quadri non si toccano - scrivono i due consiglieri -  L'Anm è una società partecipata sottoposta al controllo analogo da parte del Comune di Napoli, è in concordato preventivo, ed ora, al tempo del Coronavirus, si trova ad affrontare la crisi del trasporto pubblico locale, con la realizzazione di minori entrate dovuta al lockdown della città ed alla conseguente riduzione delle corse e del numero di utenti. Per salvare l'azienda la richiesta del Comune di Napoli è stata quella di cancellare i premi di produttività per 2.500 dipendenti (per circa 3 milioni di euro) ed i superminimi a 165 dirigenti e quadri (per circa 1 milione e 300 mila euro). La prima misura è stata adottata immediatamente, mentre la seconda misura non è stata ancora applicata. L’Anm ha chiesto la cassa integrazione per 9 settimane per 569 lavoratori che subiranno una riduzione oraria fino all'80% con le dirette conseguenze sugli stipendi - dicono ancora Brambilla e Matano - e le difficoltà stanno ricadendo solo su alcuni lavoratori e sui cittadini, a causa del taglio del servizio del trasporto su gomma, della riduzione delle linee e degli orari e dell'aumento delle tariffe, mentre i vertici aziendali continuano a guadagnare i loro lauti stipendi. Stiamo denunciando queste disparità da più di 3anni, senza interventi da parte dell'Amministrazione. Tacciono i sindacati, con l'eccezione dell'USB, - concludono - e i consiglieri di maggioranza, il vicesindaco nonché assessore ai Trasporti Enrico Panini. Tace anche il sindaco Luigi de Magistris. Esortiamo i responsabili di tutto ciò a porre rimedio alla malagestio dell'ANM. Sia fatto un atto di giustizia sociale sulla gestione del personale durante l'emergenza da Covid-19".