De Magistris contro il divieto regionale sul cibo d’asporto

Il sindaco attacca De Luca per le ordinanze e il governo per l’insufficienza delle misure

de magistris contro il divieto regionale sul cibo d asporto
Napoli.  

Il sindaco di Napoli continua a tentare la polemica con il governatore De Luca. L’ultima battaglia tra il “rivoluzionario” e lo “sceriffo”, in ordine di tempo, è quella sul cibo da asporto, una guerra della pizza. 

"Ordinanza sull'asporto? Non è affatto vero che non può essere cambiata; volendo, il governatore De Luca, potrebbe modificarla oggi stesso - ha detto de Magistris - la Campania è l'unica regione in cui è vietato l'asporto, idea illogica, perché non c'è nessun rischio. In più - secondo il sindaco - si potrebbe dare lavoro a tutte quelle persone che, in questo periodo, il lavoro lo hanno perso, ma anche aiutare chi non ha la possibilità di fare la spesa, garantendo un 'pranzo sospeso'. Andare ad accanirsi contro una persona che, oltre alla focaccia bianca, ha fatto anche la focaccia rossa, oppure il casatiello, è assurdo. Ha sbagliato? Sì, ma non è la priorità. Ci troviamo di fronte ad un eccesso che nessuno comprende e che sfiora il sadismo.”

Neanche la pandemia a Napoli placa questa bagarre che ormai va avanti da anni e che davvero in questa fase sembra del tutto fuori luogo. 
In più il sindaco de Magistris ha ribadito il suo appello al governo nazionale sottolineando l’inadeguatezza delle misure prese. 

"Se il Governo non inizia a sostenere i comuni, inizieranno a cadere come birilli uno dopo l'altro, e questo non succederà fra tre mesi, ma dopo Pasqua - ha detto de Magistris  che ha proposto come soluzione - l’immissione di 5-6 miliardi di liquidità, riducendo il fondo crediti e azzerano il debito. Il Governo vorrebbe sostenere solamente le Regioni e abbandonare completamente i Comuni, confidando nel senso di responsabilità e di sacrificio dei sindaci, ma non ha compreso che se noi cadiamo, cade la città intera. Se la parte amministrativa di una città crolla, non ci sarà più il servizio della raccolta, così come tanti altri servizi garantiti nelle città italiane".

La proposta del sindaco di Napoli è quella di istituire un fondo d'emergenza per la Cultura. ”Abbiamo perso circa 13 milioni - ha detto il primo cittadino partenopeo - che il Governo deve garantirci nuovamente. C'è una sottovalutazione della situazione che risulta preoccupante”.

Dunque è ancora de Magistris contro tutti, anche in tempi di pandemia.