Divieto di sbarco sull'isola di Ischia per i residenti in Lombardia e in Veneto, per i cittadini cinesi provenienti dall'aree dell'epidemia e per chi vi abbia soggiornato negli ultimi 14 giorni. Lo prevede, fino al 9 marzo, una ordinanza appena firmata dai sindaci dei sei comuni dell'isola.
Nell'ordinanza i sindaci sottolineano l'elevato volume di arrivi turistici sull'isola anche nel periodo invernale, e le difficoltà che comporterebbe dover fronteggiare casi di contagio in un territorio come quello ischitano, che dispone di un solo ospedale ed è svantaggiato dal punto di vista dei collegamenti. Il divieto di accesso temporaneo, secondo quanto scrivono i sindaci, dovrebbe essere fatto rispettare da "polizia municipale e forza pubblica", mentre "le competenti autorità sanitarie locali" dovrebbero realizzare "presidi sanitari prima degli imbarchi per l'isola".
Al momento non è ancora chiaro però come possa avvenire il 'filtro' sulla terraferma, poiché agli imbarchi sono tenuti a presentare un documento di identità solo i residenti ischitani che vogliano fruire delle agevolazioni tariffarie in vigore.
Il Prefetto di Napoli tuttavia ha annullato l'ordinanza, chiarendo che i sindaci non erano affatto deputati a prendere una decisione del genere.