“La linea del Piave ha retto. A Bologna è sbocciata la primavera, è arrivata in anticipo".
Sono queste le parole con le quali Vincenzo De Luca ha commentato il risultato elettorale delle regionali in Emilia-Romagna.
"Ho visto tentativi di trascinare nel primitivismo il dibattito politico - ha sottolineato - che grande prova di civiltà e di laicità ci è arrivata dall'Emilia".
Queste elezioni regionali, seppur locali, aprono ampi spazi di riflessione e di manovra sui territori che in primavera andranno al voto, a partire proprio dalla Campania.
Il dato che segna maggiormente gli equilibri politici anche nazionali è quello dei pentastellati con un Movimento 5 Stelle che si è liquefatto e che ormai è ridotto alla marginalità.
Su questo aspetto ha puntato l’attenzione il governatore De Luca evidenziando l’esistenza di “una crisi grave del M5S e credo che dobbiamo dialogare con l'elettorato cinquestelle. Lasciamo perdere i gruppi dirigenti, i partiti. I cinque stelle hanno espresso in questi anni una spinta verso l'innovazione, la modernizzazione anche verso temi ambientalisti veri. Poi c'è stato nel corso degli anni un prevalere di aggressività, ideologismo, si è fatto fatica capire che un conto è parlare un altro è governare. Sono però per non disperdere la carica anche innovatrice che veniva dai cinque stelle - ha concluso - quindi credo che dobbiamo tenere aperto il dialogo e cercare insieme le strade per cambiare questo nostro paese in maniera seria e in un clima di rispetto reciproco che deve crescere".
Si aprono le danze dunque anche in Campania in un equilibrio fragile pronto ad implodere sia a destra che a sinistra.