La candidatura di Sandro Ruoto alle suppletive di febbraio per il seggio al senato del collegio Campania 7, ha messo in luce le tante debolezze della politica cittadina.
In queste ore un fiume di dichiarazioni di giubilo, di fotografie con Sandro Ruotolo che hanno inondato i social, con il giornalista candidato che improvvisamente si è trasformato in un’icona salvifica per una sinistra partenopea che per ora ha mostrato solo l’assenza totale di punti di riferimento.
Mentre il sindaco partenopeo Luigi de Magistris gongola e su Facebook pubblica una foto di un abbraccio con Ruoto e scrive “Al Napoli con il Baffo al Senato!!”, qualcuno nel Pd, che ieri era impegnato con i gazebo per raccogliere le firme per presentare la candidatura del “Baffo”, invece storce il naso non certo sul nome di Ruotolo ma proprio su questa nuova alleanza con DeMa che sembra marginalizzare i democratici e riportare al centro gli arancioni.
Il consigliere regionale del Partito Democratico Antonio Marciano ha affidato ad un lungo post su Facebook le sue valutazioni sulla situazione partenopea. Assicurando il suo appoggio incondizionato a Ruoto, per la persona e perché scelto da Roma, il consigliere regionale dem ha però sottolineato come gli organismi dirigenti locali del Pd siano stati totalmente assenti da ogni decisione, attaccando sia i silenzi di Leo Annunziata, segretario regionale del Pd, che di Marco Sarracino coordinatore metropolitano.
“Almeno la libertà di esprimere un dubbio- ha scritto Marciano sul suo profilo Facebook - Preciso subito per evitare che una lettura veloce e parziale delle mie considerazioni possa essere travisata: Sandro Ruotolo è persona degna per storia professionale e per instancabile impegno civile contro camorra ed illegalità. Dunque se è lui il candidato indicato dal Nazareno, Sandro va sostenuto. Punto - precisa - Ma consentitemi alcuni rilievi critici e qualche preoccupazione. Possibile che di fronte ad una scelta così delicata per Napoli, per gli equilibri alle prossime regionali e per la tenuta del governo nazionale, non ci sia stato un luogo di direzione politica che abbia affrontato in modo collegiale questo passaggio? Per ragioni statutarie avrebbe dovuto farlo formalmente la direzione regionale e dunque spettava a Leo Annunziata convocare una riunione. Questo non è avvenuto ed è segno di una sciatteria irresponsabile che porta il partito regionale, ormai lontano anche dalle attenzioni mediatiche, all’irrilevanza politica. Poteva convocare la neo eletta direzione metropolitana il segretario Marco Sarracino al quale avevo, un paio di settimane fa, sollecitato la richiesta e che sembrava, dalle indiscrezioni giornalistiche, aver condiviso salvo poi essere smentito dai fatti. In altri tempi di fronte a scelte così rilevanti si diceva che gli organismi dirigenti erano permanente convocati. Prendo atto che al tempo della modernità questa fatica necessaria l’abbiamo completamente rimossa. Eppure si è definita un’alleanza, in particolare con Dema, e si è deciso di rinunciare al simbolo del PD e delle altre forze che sosterranno Ruotolo. Sono scelte pesanti. Ad oggi è proprio il rapporto con De Magistris che mi fa riflettere. Sento già la più banale delle risposte: bisogna stare assieme per fermare le destre e battere Salvini. Certo. Che dubbio c’è. Ma Salvini lo combatti anche costruendo alleanze che sappiano raccontare di esperienze di buon governo e di buona politica. E qui si apre un mondo. Quando si tratterà di andare in giro per i quartieri del collegio, in larga parte quartieri di periferia, dovremo, arrivati a Ponticelli, ad esempio, invitare i cittadini al voto contro Salvini e alla domanda sul perché sono costretti a vivere sotto montagne di rifiuti e di degrado, risponderemo che adesso stiamo parlando di Roma, poi chissà un giorno verrà anche il loro tempo. Riguarda Ponticelli, ma stessa musica per Barra, Secondigliano, Scampia, Miano, Piscinola, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno, intere aree della città lasciate nel degrado e nell’abbandono più totale da questa amministrazione cittadina. È proprio questo atteggiamento che nel tempo ci ha portati a scavare solchi enormi tra noi, le nostre convenienze di parte ed il paese reale. Mi si dirà la politica è movimento. Certo. Ma non può diventare confusione, chiasso, disordine. Con De Magistris siamo opposizione al Comune, non più tardi di qualche settimana fa siamo stati protagonisti di una mozione di sfiducia al Sindaco. Siamo al governo in Città Metropolitana, in conflitto perenne, è questo è stato sempre un problema, tra i livelli di governo di Napoli e Campania, ed ora alleati per battere Salvini. Non sarà semplice fare la campagna elettorale in tanti quartieri e schivare le domande sulla vita quotidiana in tante zone, rioni, strade, piazze. L’assenza dei simboli un po’ annacquerà la critica e sicuramente la figura di Sandro servirà a catalizzare l’attenzione sulla persona. Ma l’alleanza, così come è stata gestita e chiusa a Roma, pone tanti interrogativi e tanti rischi. Preferisco come sempre e per tempo rendere pubbliche le considerazioni che avrei voluto fare alla presenza della segreteria nazionale, magari per essere rassicurato del contrario. Non poteva e non può essere la riunione di ieri, che è servita a ratificare una decisione già assunta e tra l’altro con il sigillo del segretario nazionale, lo spazio di confronto. In assenza di un luogo di discussione mi affido a fb perché tra i silenzi di opportunità e le adesioni di facciata preferisco raccontare i miei dubbi, non sulla persona ma sul metodo ed il merito della costruzione di questa alleanza. Vediamo cosa sceglieranno di fare adesso i 5 stelle. Rimane il quesito di fondo: si può e si deve provare a vincere questo collegio ma a quale prezzo in termini di credibilità e di coerenza?” conclude Marciano che mette in luce la difficoltà di un Pd che oggi sembra aver deciso di giocare a nascondino negli appuntamenti elettorali.
Le Sardine napoletane con un post sulla loro Pagina ufficiale accolgono con entusiasmo l’unione del centrosinistra "La candidatura di Sandro Ruotolo alle suppletive al Senato - scrivono - rappresenta una vittoria per chi come noi scende in piazza e, in modo compatto, in questa fase storica, richiama la politica alla responsabilità, chiedendo a gran voce che si torni a parlare di diritti, di Costituzione, di contrasto alle mafie, di lotta ai sovranismi. Ruotolo si candida con una lista civica, egli non è un candidato dei partiti, che hanno di fatto compiuto un passo indietro decidendo di non candidare nessuno dei loro iscritti: Sandro è un candidato della gente”.
Ma non tutta sinistra si stringe unito alla corte di de Magistris e neanche tutta la coalizione di governo nazionale.
Potere al Popolo ha già raccolto le firme per la candidatura di Giuseppe Aragno.
Il Movimento 5 Stelle nonostante le polemiche interne sarà fedele alla scelta degli attivisti su Rousseau e Italia Viva andrà probabilmente, se riuscirà in poco tempo a trovare candidato e firme, da sola.
Sulle spalle di Ruotolo molti stanno provando a salire con un finto entusiasmo, conviti di salire sul cavallo vincente e spinti più dalla paura di rimanere fuori dai giochi che dall’idea di poter creare un laboratorio politico vincente e innovativo.
Alle suppletive di febbraio a Napoli Ruotolo giocherà una partita che potrebbe rappresentare la salvezza per tutti quei partiti che ora giocano a nascondino dietro il suo ”Baffo”. Con tutti questi endorsement e con un carro che si riempie di foto e dichiarazioni e diventa sempre più pesante inizia ad essere duro per Ruotolo correre veloce e spedito.