Dopo il giuramento dei ministri del governo Conte bis, si apre la partita per la nomina dei sottosegretari di Stato ed anche in Campania si coltivano speranze. I posti sono tanti, le ambizioni di più, ma a guidare la scelta sarà la necessità di tenere in eqilibrio le due forze alleate, Pd e Cinque Stelle, e al loro interno le varie correnti.
Tra le fila del Pd, un nome considerato in corsa per una postazione nell’esecutivo nazionale è il figlio del Governatore, Piero De Luca, renziano della prima ora, si è allineato alla segreteria di Zingaretti negli ultimi tempi. Aspira legittimamente a un ruolo il responsabile mezzogiorno della segreteria nazionale Pd, Nicola Oddati, e la stessa deputata napoletana Valeria Valente. Torna ad affacciarsi una possibilità di rientro per Umberto del Basso De Caro, già sottosegreteraio alle infrastrutture.
In casa Cinque Stelle la scelta è più complicata. I campani nei posti di sotto-governo erano tre: Carlo Sibilia, Andrea Cioffi e Angelo Tofalo. L’altro sottosegretario campano uscente, Vincenzo Spadafora, è stato promosso a ministro per le Politiche giovanili Tra i parlamentari pentastellati si chiede però discontinuità rispetto al passato. Tra i nomi dei nuovi sottosegretari grillini iniziano a circolare quelli di Carla Ruocco e Luigi Gallo che potrebbero vedere così premiato il forte attivismo per favorire la nascita del nuovo esecutivo. I due sono da sempre ritenuti molto vicini a Fico. Quasi certa la riconferma del salernitano Tofalo meno probabile quella dell'irpino Carlo Sibilia. L'ex sottosegretario del Viminale ieri si è incontrato con Di Maio per avere rassicurazioni. E sempre dall'Irpinia prende quota il nome del senatore Ugo Grassi apprezzato per le sue competenze.
I nuovi equilibri interni al Movimento in Campania saranno comunque indicativi per capire che direzione prenderanno i grillini anche in vista delle prossime elezioni regionali. Al seguito di Di Maio resta comunque una truppa di parlamentari e consiglieri regionali di comprovata fedeltà, guidati da Valeria Ciarambino che proverà in tutti i modi a fermare un eventuale patto con il Pd in Campania.
E la capogruppo M5S aggiunge, per chiarezza, che non solo è da esludere alleanze con i Dem “ma anche con Luigi De Magistris. Il sindaco ha fallito come amministratore - ha detto la Ciarambino - con lui intesa impossibile. Non c’è esponente M5S, a ogni livello istituzionale - aggiunge - che non abbia tracciato in più occasioni una linea di demarcazione netta con l’uomo che ha portato la terza città d’Italia al terzultimo posto per qualità della vita. Siamo costretti a ribadire a de Magistris che mai potrà esserci alcuna forma di dialogo con chi, in otto anni di amministrazione, non è stato in grado di realizzare un solo risultato».
Molto più possibilista una ex Cinque Stelle come la senatrice Paola Nugnes. Dopo molti scontri è entrata nel gruppo Misto soprattutto perché non ha mai visto di buon occhio l'alleanza con la Lega, soprattutto su sicurezza e immigrazione. Ora che lo scenario è cambiato la Nugnes ritiene sia possibile una forma di dialogo a sinistra. «Ma una cosa è il Pd, un’altra è DeLuca. De Luca e Ciarambino sono incompatibili. Mancano dieci mesi alle regionali però tutto può accadere».