Accordo Pd- M5S, le dieci domande di De Luca a Di Maio

"Grillo un cinghialone che si accorge solo ora che c'è la democrazia parlamentare? "

Dalla casta ai no vax, dalla democrazia diretta alla Tav passando per i condoni. De Luca non dimentica 10 anni di aggressioni e chiede al Pd di non accettare accordo in maniera acritica

Napoli.  

Dalla festa dell'Unità di Ravenna un Vincenzo De Luca in grande spolvero guarda con estrema preoccupazione alle ytratattive in corso tra il Movimento Cinque Stelle e il "suo" partito, quel Pd verso il quale non ha mai lesinato critiche e non lo fa nemmeno adesso che sta per compiere un passaggio cruciale. Un accordo che non può passare senza che i grillini abbiano fatto ammenda di dieci anni di aggressione politica, dice De Luca, e nel contempo non può avvenire in maniera acritica. "Discutere di un governo non significa autocensura - ha detto il Governatore della Campania - in questi giorni ho colto in tanti – e lo condivido anch’io - un sentimento di grande disagio di fronte all’ipotesi di un governo Pd-5 Stelle. È del tutto naturale dopo aver subìto per 10 anni aggressioni di ogni tipo da parte dei 5 Stelle. Provare a fare un governo non significa affatto non dover riflettere in maniera autocritica sui nostri errori e sulle scelte programmatiche da individuare come priorità a partire da un Piano per il Lavoro per 200mila giovani del Sud e dalla questione sicurezza".
La prima cosa da fare è un’operazione-verità su questi 10 anni, dice De Luca.  "Operazione-verità vuol dire chiedere conto ai 5 Stelle sulle tante cose che hanno detto e poi si sono rimangiati. Siccome ho sentito i 10 punti che Di Maio ha elencato per la formazione di un nuovo governo, mi sono preso lo sfizio di annotare 10 punti e di porre 10 domande a Di Maio:

1) L'Imbarbarimento del dibattito pubblico. Grillo e 5 stelle sono i principali responsabili. hanno diffuso la sottocultura dell'aggressione permamente. Si sono divertiti saltando nelle piazze riunciando a ogni freno inibitorio. Come è semplice dire vaffa a tutti. È in atto processo di redenzione? 2) La Casta. Hanno confuso il concetto di elite e di casta. La competenza è un'altra cosa. Quindi adesso lo vogliamo dire che uno non vale uno? Perché io non posso valere quanto un medico scienziato che salva la vita alle persone. 3) No vax. Abbiamo dovuto aspettare che morissero i primi bambini di morbillo per sentire voci di ragionevolezza. Si sono redenti? hanno capito che parlavano di imbecillità?4) No Tap. No Ilva. No Tav. Siete andati al governo e che avete fatto? Sulla Tav si sono nascosti dietro la foglia di fico di una inizitiva parlamentare. 5) No condoni. Onestà onestà, intanto uno dei capi dei cinque stelle continua a vivere in un appartamento di 150 metri abusivo condonato per tre mila euro. 6) democrazia diretta.  Grillo -vecchio cinghialone - dovevi arrivare a 70 anni per sapere che vivi in un paese con la democrazia parlamentare? Dove la maggioranza decide? 7)  L'umiliazione degli interlocutori. Non ho dimenticato il mio amico Bersani, troppo fesso per fare la politica. Decide di fare il confronto in streaming. se lo avessero chiesto a me gli avrei detto andate a morire ammazzati. E ora? 7) Mandato zero. Di Maio ha litigato prima con la storia, poi con la geografia e poi con la matematica. 8) Investimenti per il sud. Hanno tagliato un miliardo e mezzo di risorse per il sud, 800 milioni solo per il fondo di coesione, ora abbiamo il reddito di cittadinanza che è un'altra bestialità. Noi abbiamo varato un piano per 10mila posti di lavoro, 9) Autonomia differenziata. Qual è la posizione dei cinque stelle? Abbiamo questo decennio alle spalle. Il pd non deve rinunciare al suo spirito critico. Vorrei che su questo decennio qualucuno mi dicesse almeno " Si ho cambiato opinione".

Ora è in atto una trattativa delicata - aggiunge Vincenzo De Luca -  mi auguro solo che il Pd si presenti con una sua identità. Non abbiamo ancora riflettuto sul disastro elettorale di un anno fa. Abbiamo una stramaledetta malattia che è l'enciclopedismo: sei commissioni  per scrivere un programma di governo?  La comunicazione oggi è fatta di due parole. Salvini  ne ha solo due: sicurezza e riduzione delle tasse. Noi dobbiamo avere due tre parole d'ordine, non due o trecento parole.  Prima di tutto il lavoro. Per 200mila giovani del sud. Senzail lavoro al primo posto nessun programma è valido. Poi la sicurezza. Su questo tema ancora proviamo imbarazzo.  Quando è che ci decideremo a fare un'alnalisi seria delle poltiche di sicurezza? se il cittadino ha paura vota anche per il diavolo. Noi siamo per l'umanità,per la solidarietà - conclude De Luca -  ma se non abbiamo il coraggio di dire che sul litorale domitio c'è la mafia nigeriana non abbiamo futuro. Finchè non impariamo ad affrontare questo tema regaliamo milioni di voti "nostri" alla Lega. Come è successo a Bologna".