Continua la lotta dei vincitori campani del concorso per Navigator che da lunedì 26 agosto inizieranno lo sciopero della fame. Dalla mattina di lunedì davanti alla sede della regione a Santa Lucia a Napoli i manifestanti saranno in sit-in per protestare contro la decisione del governatore Vincenzo De Luca che “non vuole firmare la convenzione con Anpal Servizi spa per la loro contrattualizzazione” si legge nel comunicato.
I 471 Navigator campani si dicono “ostaggio” del Presidente della Regione Campania. “A spingerci fino a questo gesto - scrivono in un comunicato le componenti in lotta - è l'insopportabile negazione e violazione del principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della nostra amata Carta Costituzionale, che stabilisce la parità formale tra tutti i cittadini della Repubblica Italiana a fondamento della nostra nazione e società civile. Ad oggi è per noi inaccettabile che ai vincitori di altre regioni d'Italia, come ad esempio la Lombardia ed il Lazio e tutte le altre regioni, tutte tranne una, la nostra, sia riconosciuto il diritto al lavoro, ovvero a tutti coloro che hanno svolto il nostro stesso percorso, mentre ai campani ciò viene negato. Ancora più assurdo è se si considera che ciò avvenga nella regione Campania che ha il numero più elevato di percettori del reddito di cittadinanza (RdC) e di potenziali Navigator assegnati a livello nazionale (circa il 17% di tutti) ci
viene impedito di svolgere le funzioni legate alla nuova fase progettuale e
strutturale delle politiche attive del lavoro a regia pubblica”.
I manifestanti chiedono dunque un trattamento uguale agli altri vincitori delle altre regioni specificando che “senza l'uguaglianza tra tutti i cittadini l'Italia non
è più una repubblica unica ed indivisibile, ma soltanto una confederazione tra stati regionali, che perseguono interessi e politiche particolaristiche”.
Nel comunicato si specifica che la scelta della Regione non può essere di certo giustificata dalla lotta al precariato che secondo i manifestanti è “una palese bufala comunicativa infarcita da battute da avanspettacolo, ottime per la scena
mediatica per prerogative pre-elettorali, ma non per l’applicazione di leggi
dello Stato nazionali”.
Nel lungo comunicato i Navigator campani assicurano che la loro è una “battaglia di civiltà e di tutela del sistema costituzionale così come messo a punto dai padri costituenti. I peccati della politica e della mancanza di lealtà istituzionale non possono essere pagati sempre dai cittadini che in questo caso in buona fede hanno investito tempo e denaro per partecipare e, con merito, hanno vinto una selezione pubblica nazionale”.
In conclusione I Navigator campani si appellano al Presidente della Repubblica: “Presidente Mattarella, Lei che è oggi elevato a personificazione dello
Stato ed è il custode ed il tutore sovrano dei diritti dei cittadini Italiani, ha la
possibilità di riaffermarli e rendere dignità a chi è stata tolta. Intervenga!
Questa situazione non è giusta! Non è tollerabile che dei laureati, che per
cultura, formazione e professionalità conoscono il valore delle leggi ed il senso
delle Stato e delle Istituzioni oggi debbano urlare la loro indignazione con
uno sciopero della fame”.