Sgombero Xm24, De Magistris avverte: "A Napoli non passeranno"

Il sindaco: "Grazie alle delibere beni comuni centri sociali da noi meritevoli di tutela giuridica

Dema si dice preoccupato per deriva autoritaria del Governo: "Dobbiamo costruire alternativa dal basso, senza il Pd che è vero responsabile del salvinismo"

Napoli.  

Dopo Torino e Roma anche a Bologna le ruspe del ministro degli interni Matteo Salvini con agenti in assetto antisommossa sono entrate in azione per lo sgombero del centro sociale autogestito Xm24.

A Napoli ci si chiede quanto tempo ci vorrà ancora prima che carabinieri e polizia entrino nei centri sociali della città, dove negli ultimi anni si sono moltiplicate le esperienze di autogoverno. Dall'ex Asilo Filangieri all'ex Opg, centinaia di attivisti hanno costruito spazi autogestiti in cui è possibile trovare laboratori culturali, corsi di lingua per stranieri, sportelli di aiuto per precari e disoccupati. Esperienze che l'amministrazione arancione di De Magistris ha supportato fin dal suo esordio, costruendo proprio in questi spazi buona parte del proprio consenso politico.

Per questo il sindaco oggi, a chi gli chiede cosa accadrà se anche a Napoli arrivano le ruspe di Salvini, risponde sicuro: “Non passeranno”.

Il primo cittadino ha espresso massima solidarietà al centro sociale sgomberato di Bologna e spiega: “Nella città di Napoli da uando sono sindaco non si fanno sgomberi, e anzi le esperienze di collettivizzazione, di rigenerazione urbana dei territori, sono diventate fatti “giuridicamente rilevanti” grazie alle delibere “beni comuni” che abbiamo adottato. Tanti luoghi oggi sono luoghi di vita civile e democratica della città. Il primo è l' ex asilo Filangieri, da poco abbiamo chiuso anche la partita per l'ex Opg che diventa luogo giuridicamente nella disponibiltà della città.

Napoli non ha solo gli anticorpi, Napoli è proprio “altro” rispetto alle esperienze di autogestione che si vedono nel resto d'Italia. Non è solo tolleranza. Napoli non è solo politica contro ogni forma di sgomberi. Abbiamo costruito un percorso giuridico per rendere meritevoli di tutela sociale giuridica e amministrativa le esperienze di autogoverno e trasformare luoghi di degrado in luoghi di vita democratica. Napoli è laboratorio e alternativa. A napoli non passano. perché abbiamo gli anticorpi sociali e civili e perché c'è De Magistris”.

Il sindaco si dice preoccupato per la deriva autoritaria del governo a trazione Lega.

“Quando fai leggi nazionali come il ecreto sicurezza, la resistenza può rischiare di diventare l'unica roccaforte e un po' alla volta ti tolgono ossigeno, acqua e viveri e si fa in modo che esperienze come quelle di Napoli diventino residuali. Per questo è ora di passare dalla resistenza al contrattacco. Queste politiche securitarie autoritarie, le politiche del manganello che dividono il paese, sono molto pericolose. Il paese ha bisogno di coesione. Di dialogo.

Come le città di Napoli e Milano che dialogano nella diversità. Salvini crea violenza odio e razzismo per giustificare la sua incapacità di costruire un paese migliore. Diranno che è colpa dei poveri e dei sindaci ribelli, eco perché bisogna innalzare il livello di vigilanza democratica e avviare una mobilitazione politica, è necessaria la costruzione dal basso di una vera alternativa politica, culturale, sociale e istituzionale a questo governo e a questa maggioranza”.

Ma come si costruisce l'alternativa? Certo non con il Pd, chiarisce Dema, che accusa il Partito Democratico di essere il responsabile della situazione attuale.

“Se vogliamo costruire alterantiva in questo momento bisogna farlo fuori dal parlamento. Questo parlamento non ha al suo interno forze in grado di suscitare fascinazione politica alternativa a Salvini e Di Maio. Se si vuole costruire l'alterantiva in altro modo io ci lavorerò, è un obiettivo importante, e ne avverto la responsabilità. Dobbiamo lavorare – continua De Magistris - Ma non per produrre modelli che hanno portato al salvinismo. Il Pd ha portato a questo. Non possiamo pensare che la medicina e l'antidoto sia chi è stato repsonsabile di questa patologia politica. È un problema di credibilità e di coerenza, che non si comprano al mercato, la gente se le ricorda le cose, ci vuole un movimentisto dal basso, parlando poco e lavorando molto”.