De Magistris vara la flotta di Napoli: 29 giugno corteo a mare

Il sindaco annuncia il grande evento. De Luca: "Passa il tempo a pescare calamari"

Saranno 400 le imbarcazioni civili che attraverseranno il golfo partenopeo "per affermare con forza che la nostra è una città accogliente, solidale e soprattutto umana e che il mare, è luogo di di incrocio, di contaminazione, di pace"

Napoli.  

Inizialmente doveva essere il 15 giugno. Poi il 22, infine pare si sia deciso per sabato 29. E' questa la data che da qualche ora è stata resa nota attraverso la pagina evento creata da Luigi De Magistris sui social. La flotta arancione dunque salperà dal porto di Napoli a fine mese. Un grande corteo a mare, un mare di pace recita lo slogan con cui si pubblicizza l'evento. Da mesi il sindaco ha annunciato la volontà di capitanare la flotta napoletana. "Dopo la polemica dei porti chiusi e porti aperti è scattata una forma di solidarietà e abbiamo raccolto 150 mila euro di donazioni" aveva rivelato il primo cittadino dopo la mobilitazione organizzata a Napoli  contro la chiusura dei porti alle navi delle ong che trasportano migranti voluta dal ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Saranno circa 400 le imbarcazioni civili che attraverseranno il golfo partenopeo "per affermare con forza che la nostra è una città accogliente, solidale e soprattutto umana e che il mare, quel meraviglioso mare che è il Mediterraneo è luogo di incontro, di incrocio, di contaminazione, di pace. Non certo il confine invisibile di una fortezza impenetrabile per gli esseri umani e un ponte sempre aperto per armi e veleni" scrive Dema. 

L’iniziativa nasce soprattutto su spinta delle migliaia di persone che qualche mese fa decisero di aderire all'appello lanciato dall'Amministrazione sul proprio sito web, nelle ore in cui, dopo venti giorni di navigazione nel mare in tempesta, alla Sea Watch 3, la nave di una Ong battente bandiera olandese, veniva impedito di toccare terra italiana, violando innanzitutto il diritto del mare.

"Il corteo a mare è in corso di organizzazione  - precisa il sindaco - e permetterà a chiunque abbia una imbarcazione di accreditarsi e di partecipare". Nelle prossime settimane saranno organizzati incontri e forniti maggiori dettagli tecnici per gestire al meglio la logistica dell'evento.

Ma cosa farà esattamente la marina arancione? Può andare al largo a salvare vite umane? Per ora può limitarsi a navigare simobolicamente nelle acque del Golfo. Quello che era l'obiettivo iniziale, cioè creare un gruppo autonomo di salvataggio in mare dei migranti in caso di necessità, per il momento resta un'utopia. Ci vogliono mezzi e risorse che per ora il sindaco non possiede e, più di tutto, ci vogliono autorizzazioni e poteri che di sicuro il sindaco non ha. 

Resta il valore simbolico (o elettorale?) di una iniziativa di tale portata, considerato anche il numero di adesioni che ha raccolto fino a questo momento. 

La notizia del varo della flotta arancione ha suscitato molto entusiasmo, ma allo stesso tempo riesce a scatenare anche tanta feroce ironia. Il primo, manco a dirlo, a lanciare l'"affondo" è stato il governatore Vincenzo De Luca secondo il quale De Magistris  "passa il tempo a fare la moneta stampata, la flotta partenopea che deve andare a caccia di calamari e i matrimoni neomelodici”. 

 

 


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