Questa mattina gli attivisti del movimento Rinascita Civile Vesuviana sono scesi in piazza, a San Giuseppe Vesuviano, per celebrare la Liberazione dal regime nazifascista. Ma nella cittadina amministrata dal sindaco leghista Vincenzo Catapano (la prima amministrazione comunale targata Lega in Campania) il primo cittadino pare abbia scelto di seguire l'esempio del leader Matteo Salvini non partecipando alle manifestazioni né promuovendo alcuna iniziativa istituzionale, nemmeno un manifesto.
"Abbiamo depositato ai piedi del monumento ai caduti un mazzo di garofani rossi per onorare la memoria dei partigiani e di tutte le vittime della furia nazifascista - scrive Francesco Giugliano presidente di Rcv - Anche quest'anno sindaco e amministrazione comunale hanno disertato le celebrazioni del 25 aprile, allargando la ferita democratica che si è aperta da quando si è insediato il sindaco Catapano. Assenti anche gli altri rappresentanti istituzionali e del mondo dell'associazionismo. Noi continuiamo con orgoglio a festeggiare la ricorrenza della Liberazione e siamo fieri di essere stato l'unico movimento politico locale a presenziare in piazza a San Giuseppe Vesuviano per l'evento. Ringraziamo i cittadini intervenuti e ribadiamo il nostro fermo 'No!' alla deriva leghista inaugurata dal sindaco Catapano e dalla sua amministrazione comunale: il popolo sangiuseppese non aderirà mai ad un movimento razzista, antidemocratico ed antimeridionalista come la Lega Nord di Salvini!"
Ma non sarebbe la prima volta che il sindaco Catapano sceglie di non festeggiare la Liberazione. Già nel lontano 2013 appena insediato con Forza Italia, il sindaco pare avesse risposto all'invito con un laconico "vado al mare". Tuttavia quest'anno la sua assenza si è fatta notare ancora di più, alla luce delle polemiche che si sono innescate sul piano politico nazionale con la decisione del vicepremier Salvini di non presenziare alle commemorazioni del 25 aprile. Come Catapano del resto anche molti altri sindaci delle regioni del Nord. Lo zelo con cui il sindaco del vesuviano si conforma alla linea del suo leader politico del momento lascia qualche perplessità e desta preoccupazione tra le fila del centrosinistra che in questa giornata ha ricordato alcune figure centrali della sua storia come quella di Padre Gino Ceschelli, giovane parroco di San Giuseppe Vesuviano, che fu trucidato dai tedeschi per aver tentato di difendere la popolazione civile dai rastrellamenti dei tedeschi.