Agguato a San Giovanni, le parole della politica

Le dichiarazioni della politica e delle istituzioni mettono in luce un tutti contro tutti.

Napoli.  

Da una parte c’è chi accusa Salvini, dall’altra chi accusa il Sindaco de Magistris, e da un’altra ancora chi se la prende con il Presidente De Luca
Questo è il quadro di come la politica nazionale ha vissuto e ha interpretato l’agguato feroce di San Giovanni a Teduccio
Un uomo, Luigi Mignano, che stava accompagnando il nipotino di 3 anni all’asilo viene trucidato e il figlio Pasquale ferito. Il tutto davanti all’Istituto Vittorino da Feltre, mentre i bambini stanno entrando a scuola. Proprio accanto alla chiesa di San Giuseppe e San Giovanni di Lourdes nella quale il parroco Padre Modesto Bravaccino sta pregando. 12 i bossoli ritrovati a via Rasella, il luogo dell’agguato, e questo fa pensare che i killer avevano un obiettivo ben preciso: quello di uccidere. 

La senatrice Cirinnà del Partito Democratico si scaglia contro il governo dichiarando “Il gravissimo episodio di questa mattina a Napoli, l'ennesima sparatoria dopo quelle delle ultime settimane a Roma, per di più davanti a una scuola, squarcia il velo sui reali contorni del problema sicurezza nel nostro Paese: la sicurezza non si garantisce con le misure propagandistiche del ministro dell'Interno, armando i cittadini grazie alla riforma della legittima difesa o disponendo il dispiego massivo di forze di polizia in assetto antisommossa in occasione delle manifestazioni, per lo più di opposizione al governo. Un paese meno libero e più povero è un paese più insicuro: il ministro e il Governo si concentrino su questo e non sulla propaganda”.

Le fa eco il Sindaco de Magistrisun fatto gravissimo accaduto inoltre in un orario in cui bambini vanno a scuola, in cui la città si mette in movimento. Di fronte a fatti di questo tipo dobbiamo chiedere allo Stato più forze di polizia perché il controllo del territorio è compito esclusivo e precipuo dello Stato. Basta parole, servono solo fatti

Il Senatore del Movimento 5 Stelle Vincenzo Presutto difende l’operato del governo mentre condanna le istituzioni locali e il loro silenzio sottolineando che “nonostante il grande lavoro di intelligence delle forze dell'ordine fatto sul territorio, che ha portato a numerosi arresti eccellenti, è chiaro che il silenzio del resto delle istituzioni è assordante. Ora c'è un morto davanti a una scuola e tanti ragazzi terrorizzati, si continuerà a girare la faccia dall'altra parte?"

Il Senatore democratico Franco Mirabelli su Twitter attacca frontalmente il ministro dell’Interno scrivendo “Oggi Salvini si prende i meriti non suoi degli arresti in Calabria intanto a Napoli si continua a sparare. Su questo tace dopo tante parole”.

Anche la vice Presidente della Camera Mara Carfagna di Forza Italia lancia un attacco al governo ma anche alle istituzioni locali e in una nota scrive che “la sicurezza a Napoli sia una vera priorità. Bisogna occuparsene seriamente e con interventi mirati e sistemici. Diciamo sempre che la legalità va insegnata, che è un principio, un valore da trasmettere ai più giovani e poi permettiamo che un nonno venga ucciso e un padre gambizzato davanti ad un bambino di 3 anni. Napoli, le sue stese e la violenza in aumento devono essere ai primi posti dell'agenda di governo”.

Anche i De Luca, sia il Presidente che il figlio Piero, deputato del Pd, intervengono sull’agguato e se il padre batte su un suo cavallo di battaglia dichiarando che "Siamo alla barbarie. Il terribile omicidio del Rione Villa, a Napoli, ci ricorda drammaticamente che sicurezza e lotta alla criminalità sono, insieme al lavoro, le priorità per i cittadini. Lo ripetiamo da sempre. Ci attendiamo una risposta immediata e efficace dallo Stato. Il tempo della propaganda è finito”. il figlio attacca il leader della lega in maniera diretta con un tweet nel quale scrive “A Napoli, dove Salvini ha fatto una delle sue ultime passerelle, la sicurezza continua ad essere un miraggio. Un morto e un ferito nel Rione Villa, dove chiedevano da tempo più agenti, senza risposta. Un agguato davanti a una scuola è inaccettabile. E Salvini, cosa fa?”.

A difendere Matteo Salvini ci pensa il deputato napoletano della Lega Gianluca Cantalamessa che dichiara: "Quanto è accaduto oggi a Napoli è inaudito, un episodio di violenza sul quale va fatta non solo chiarezza ma fronte comune con tutte le istituzioni locali affinché fatti di questo genere non accadano mai più. Ma mentre il sindaco De Magistris, del tutto incapace di garantire la sicurezza ai propri cittadini, chiede oggi più fatti al Viminale non si 'accorge' che il Ministero dell'Interno ha da tempo confermato lo stanziamento di 55,98 milioni di euro destinati alla sicurezza, alla legalità ed alla prevenzione in Campania. Già stanziati, anche per Napoli, fondi per rendere sicure le strade e le spiagge, già definito l'invio di numerosi poliziotti a supporto delle Forze dell'Ordine già presenti, già concessa la possibilità per il Comune di Napoli di assumere altre risorse della Polizia Municipale e già messo a disposizione dell'Amministrazione fondi per l'acquisto e l'installazione di nuove telecamere. Ricordo quindi al sindaco, che invece di accusare questo Governo di immobilismo, si renda conto che la battaglia contro la criminalità la si vince se tutte le forze sane della società stanno dalla stessa parte. Noi della Lega abbiamo preso sul serio questa missione, siamo disposti a fare la nostra parte e lo stiamo dimostrando con i numeri alla mano perché la sicurezza ed il benessere dei cittadini sono la nostra priorità. Ci spiace invece constatare che, per l'ennesima volta, il sindaco De Magistris, meglio noto come il sindaco contro la legalità, dimostri non solo di essere inadeguato ad affrontare e risolvere i problemi della città di Napoli, ma addirittura li usi per farne una deludente campagna elettorale”.

Si fa sentire sempre su Twitter anche Arturo Scotto della Direzione Nazionale di Articolo Uno che scrive "Ora sparano davanti alle scuole. A San Giovanni a Teduccio. La camorra non se ne è mai andata dalla città, basta a passerelle. Serve un grande piano per salvare i bambini di Napoli”.

Una giornata infuocata nella quale ogni parte prova a scaricare le responsabilità su un’altra e dalla quale esce un quadro poco edificante della politica locale e nazionale.