Tra i due litiganti Salvini gode

Mentre de Magistris e De Luca se le danno di santa ragione la Lega prova a conquistare Napoli

Napoli.  

Mentre a Napoli si consuma uno scontro senza esclusioni di colpi tra il Sindaco “rivoluzionario” Luigi de Magistris e il Presidente “sceriffo” Vincenzo De Luca che se le danno di santa ragione su ogni argomento, dai sediolini del San Paolo alle partecipate, passando per le Universiadi, la città inizia farsi conquistare dal leader leghista che con le sue capacità da affabulatore social, ha scelto Napoli come segno del suo impegno al sud. 

Il ministro dell’Interno ha fiutato la possibilità di allargare sulla terza città d’Italia la sua influenza e dopo essere riuscito a garantire una rappresentanza istituzionale alla Lega, oltre che in Parlamento anche nel Consiglio Comunale cittadino, inizia a vedere la possibilità di rendere la Lega un partito diffuso e ramificato a Napoli e provincia.

Davanti all’avanzata salviniana che riesce, senza troppe difficoltà, a coinvolgere parte della società partenopea attraverso la scelta di argomenti e questioni che riguardano la sicurezza, i due massimi rappresentati istituzionali della città sono in affanno e si concentrano in un conflitto che si risolve in dichiarazioni roboanti spesso più adatte alla commedia che alle sedi istituzionali. 

Intento gli alleati di governo della Lega, i 5 Stelle, a Napoli, nonostante i leader nazionali Di Maio e Fico, restano marginali nel dibattito cittadino e sembrano senza linea e senza la capacità di incedere e di portare avanti battaglie concrete e vere che vengano avvertite dalla cittadinanza come cavalli di battaglia dei pentastellati. 

A questo punto si apre un’autostrada per il ritorno del centrodestra a Santa Lucia e mentre De Luca si concentra sul sindaco arancione che a sua volta si propone, ad intermittenza, come candidato alternativo ovunque dal governo centrale alla Regione, le destre di organizzano e provano a far pesare la loro forza su Napoli per trovare le convergenze per le prossime elezioni regionali. Se Forza Italia è pronta a calare l’asso Carfagna, la Lega potrebbe giocarsi il probabile successo alle europee per pretendere maggiore spazio in una contesa regionale nella quale di certo non svolgerà più un ruolo marginale.