De Magistris lancia Fico sindaco di Napoli

Dopo la visita del presidente della Camera a Napoli si consolida l'asse con Dema

Il bastone e la carota. Da un lato l'ipotesi Fico a Palazzo San Giacomo che "potrebbe funzionare" in chiave anti De Luca, dall'altra le bordate a Di Maio e ai 5 stelle su Reddito e recessione

Napoli.  

«Nel 2011 sono stato candidato sindaco di Napoli. Presi pochissimi voti e de Magistris fu eletto per la prima volta. Già allora ci univa l’attaccamento forte, l’appartenenza e l’amore per questa città che, negli anni, non si è mai spento».

In queste parole, pronunciate dal presidente della Camera ieri a Napoli nel corso del convegno sulla rigenerazione urbana alla chiesa dell'Incoronata, c'è la conferma di un feeling che va avanti da tempo, e che si sta consolidando al punto da portare il sindaco di Napoli Luigi De magistris in serata a indicare nella persona di Roberto Fico il candidato ideale alla sua successione a sindaco di Napoli. È un'ipotesi, chiarisce Dema, che potrebbe funzionare. Tra loro non ne hanno parlato, aggiunge il sindaco, ma “devo dire che molti cittadini, anche incontrandomi per strada mi sollecitano su questo argomento.

La strada non si può dire ancora spianata (anche perché Dema deve fare i conti con le legittime aspirazioni interne a Palazzo San Giacomo) ma l'apertura è chiara ed evidente. Un corteggiamento che Dema mette in pratica con il classico metodo del bastone e della carota. E il bastone è tutto per il Movimento cinque stelle e Luigi Di Maio. Su reddito di cittadinanza attacca: Non sappiamo neanche che cos’è. I Comuni sono stati lasciati senza soldi nella manovra di bilancio, tranne Roma a cui hanno dato 75 milioni per le buche. Rivedremo i disoccupati sotto Palazzo san Giacomo, ha detto il sindaco. Poi la questione migranti. E il bersaglio è ancora Di Maio che voleva sequestrare le navi. Infine la stilettata sulla recessione.

«Attendevamo con ansia e soddisfazione il governo del cambiamento e stiamo peggio di prima. Adesso ci sarà il solito balletto a suon di “è colpa di quelli di prima, è colpa di quelli di adesso”, diciamo che in questo anno tra spread e mancanza di credibilità internazionale, assenza di politiche del lavoro e di sviluppo, non si sono create le condizioni per migliorare l’economia».

Ma le bordate ai cinque stelle sono in fondo funzionali, il vero nemico in comune in Campania per Dema resta Vincenzo De Luca. E una alleanza in chiave regionali 2020 è probabilmente la strategia più sicura a cui punta il sindaco.