De Magistris vs Salvini: antipasto di europee

La campagna del sindaco inizia dalla battaglia col Ministro

Napoli.  

di Claudio Mazzone

Le feste sono finite, è iniziato l’anno nuovo e la politica ha ricominciato a marciare con le sue dinamiche.

Questo sarà l’anno delle elezioni europee. L’anno dello scontro tra populismi di colori diversi e di radici opposte. Sarà l’anno della polarizzazione tra la sinistra di piazza e di lotta e la destra neo-nazionalista. 

In questo scontro trova il suo spazio naturale il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Il rivoluzionario arancione, fiutata l’occasione di lanciare la sua immagine a livello nazionale, ha iniziato a scalpitare e se i mesi conclusivi del 2018 li ha passati a tessere la tela per costruire un movimento nuovo su scala nazionale, questo 2019 lo ha iniziato all’attacco ponendosi in netta contrapposizione contro le politiche del governo sulla sicurezza e sull’immigrazione. 

Il Sindaco ha capito con largo anticipo che si è aperta una prateria politica ed elettorale proprio tra quel popolo che aveva scelto il Movimento 5 Stelle e che mai avrebbe immaginato di partecipare ad un governo con la Lega. A Napoli poi i pentastellati hanno una connotazione chiaramente di sinistra se si pensa che l’esponente di spicco del Movimento cittadino, il Presidente della Camera Roberto Fico, non ha mai nascosto i suoi dubbi nei confronti di Salvini e delle sue politiche. 

De Magistris proprio stamattina, ospite di Agorà su Rai Tre, ha lanciato un appello a Roberto Fico, sottolineando come il Presidente sia “una persona che ha sensibilità diverse rispetto a quelle di Di Maio e Salvini” al quale per questo ha chiesto “di essere più netto e chiaro in questi giorni, perché in questi giorni non si può stare a guardare. Bisogna schierarsi. Schierarsi da una parte o dall'altra. Io mi aspetto dal presidente della camera una posizione molto forte”. 

Ha marcato il confine il sindaco partenopeo tra chi chiude i porti e chi invece li apre dicendo con chiarezza che “Il porto di Napoli non è chiuso. Se dovessero chiuderlo sono già pronte non meno di 400 imbarcazioni che possono recarsi in acque internazionali e prestare soccorso a quelle persone, quel soccorso che Salvini e Di Maio stanno negando.” E rincara la dose aggiungendo che “Sulla prima di quelle 400 imbarcazioni ci salirò io con la fascia tricolore”. 

L’ex-pm, con la stessa disinvoltura del Ministro dell’Interno, si sta giocando anche la carta del suo contatto con il popolo, del racconto di un suo rapporto viscerale con Napoli e con i napoletani. Per questo lancia la provocazione più grande dicendo che “Le offerte di aiuto ai migranti pervenute sul sito del Comune di Napoli hanno raggiunto quota 10792, per un totale di mail di 4810. Un forte messaggio di umanità da parte dei napoletani”. 

La campagna per le europee e la lunga marcia per le regionali di Luigi de Magistris è iniziata e il tentativo di pescare nel corpo elettorale dei delusi dei 5 Stelle, di quei tanti che da sinistra avevano creduto nel Movimento e che oggi si ritrovano ad aver eletto uno dei governi più duri d’Europa sulla questione migratoria, è il primo passa per garantirgli consenso. 

Il Sindaco di Napoli ha scelto il suo avversario: Matteo Salvini e ha ben intesta su quale pubblico insistere: gli elettori delusi dai 5 Stelle e infatti afferma “Con gli elettori e le elettrici e molti militanti del M5S ci sono sintonie. Io auspico che si possano rafforzare le ragioni del dialogo con quel Movimento che soprattutto al Sud, e non solo al Sud, ha preso tanti voti e non erano voti che auspicavano un contratto con Salvini”. Ma de Magistris ha le idee chiare anche sulle alleanze da evitare: il Partito Democratico con il quale assicura “non c'e' nessuna condizione per un'alleanza politica” neanche in versione Zingaretti attorno al quale secondo l’ex-pm “non c’è un vento particolarmente nuovo. Non mi sembra un cambiamento netto e radicale del Partito democratico.”

Intanto mentre da giorni ci si continua a scontrare, a dibattere e a organizzare campagne elettorali sulla chiusura dei porti, nella realtà non vi è alcun provvedimento del governo che preveda la chiusura dei porti inItalia. A sottolineare quanto il dibattito sia diventato “surreale” è Pietro Spirito, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale che ribadisce “non è un'opinione ma un fatto: non c'è alcun provvedimento di chiusura del porto, come confermato dal ministro Toninelli. è sbagliato parlare di porti chiusi quando non c'è alcun provvedimento preso. E' un dibattito surreale, come sempre accade in Italia. Vorrei discussioni su atti amministrativi e non su eventualità. Purtroppo oggi in Italia si discute di questi argomenti come del calcio al bar, ma io faccio il tecnico e il manager e vorrei si discutesse di fatti, non di opinioni”.


Il 2019 è iniziato e ci aspetta una lunga, lunghissima campagna elettorale e visti i toni da una parte e dall’altra, si rischia di giocarla sulla pelle dei tanti disperati che attraversano a rischio della vita il Mediterraneo.