De Magistris all'attacco: "Siamo lontani da questo governo"

Il sindaco di Napoli accusa: M5s ha tradito le promesse, alleandosi con la Lega. Sud mortificato

Napoli.  

di Pierluigi Melillo

Sceglie Facebook per chiarire la sua posizione sul nuovo governo. E il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, firma un post-fiume per sottolineare che i “governi, come sempre, si valutano dalle cose fatte e da quelle non fatte, dalle parole dette e dai silenzi, dalla coerenza e dai tradimenti. Anche noi valuteremo le azioni e le omissioni di questo Governo da quello che farà e da quello che non farà, senza pregiudizi e senza sconti”.

Lontani da questo governo. Il sindaco si inserisce anche nella polemiche che nei giorni scorsi si è inasprita tra il movimento Dema e il neo ministro Salvini, in particolare per il suo rapporto controverso con la città. De Magistris è categorico: “Politicamente questo Governo è lontanissimo dal laboratorio Napoli. Il Governo più a destra dalla Repubblica. Il mai con la Lega del M5S è divenuto alleanza e contratto. La Lega del Sistema, di Berlusconi, delle inchieste, della xenofobia, dell’odio per i terroni, del fiscal compact, delle guerre (da cui derivano le tragedie delle migrazioni)”.

Sud dimenticato. “Nel contratto si legge la continuità con le politiche liberiste, manca la lotta alle disuguaglianze, le diversità sono percepite come un pericolo (del resto è stato firmato nel luogo dove siede il governatore della Regione Lombardia in quota lega che cominciò la sua campagna elettorale dicendo che in Italia era in pericolo la razza bianca), manca il Sud, manca la lotta alla mafia ed alla corruzione, è assente, in sintesi, l’attuazione della Costituzione ed il filo conduttore sono i sentimenti di paura e di respingimento”.

L'esempio di Napoli. De Magistris rivendica un modello diverso di governo che è partito dalla sua esperienza a Palazzo San Giacomo: “Noi, invece, dal basso – scrive il sindaco sui social - abbiamo fondato la nostra esperienza sull’umanità, sulla partecipazione popolare, sulla rottura delle politiche liberiste, sui beni comuni (a cominciare dall’acqua pubblica, che Di Maio propaganda ma che non fanno a Torino e Roma), dalla gestione pubblica dei servizi di rilevanza costituzionale, dalla rottura del patto di stabilità per salvare la scuola pubblica e le politiche sociali, dalla guerra al debito ingiusto ed illegale, dai beni comuni, dalle libertà civili, dalla lotta alla camorra ed alla corruzione”.

La rivoluzione popolare. “Portiamo in dote – spiega de Magistris - cose fatte, in una Città difficilissima, non abbiamo certo tradito sull’etica, non ci siamo alleati con il sistema (come si fa a ritenere la Lega un forza nuova se non nel fatto che va a braccetto politico con forza nuova e Casapound), è in atto da noi una rivoluzione popolare e culturale. Certo tante cose si devono ancora fare, gli errori si commettono, ma il sentimento a Napoli è quello positivo: umanità, solidarietà, fratellanza, partecipazione, orgoglio, il contrario della violenza verbale ed istituzionale, del rancore, del filo spinato, della repressione del dissenso”.

Il dissesto economico del comune. “Senza soldi, finanche con le casse pignorate – continua il sindaco di Napoli - abbiamo coniugato rivoluzione, rottura del sistema, resistenza ed affidabilità di Governo. Vogliamo, allora, da subito, cooperare lealmente, da un punto di vista istituzionale, con Governo e Parlamento e daremo atto con onestà e lealtà delle eventuali cose concrete buone che si faranno. Ma siamo già in campo per giocare la partita del contrattacco e del contropiede, da Napoli, dalla Città delle quattro giornate, primo popolo in Europa che cacciò con una rivolta i nazifascisti”.

La difesa della Costituzione. “Noi ci saremo sempre, per la Costituzione, nata dalla resistenza, con umiltà, determinazione, coraggio, passione e amore, senza mai mollare, come insegna la Storia della nostra Città. La Storia la fanno i popoli, non i governanti senza storia, soprattutto quando tradiscono il popolo dicendo una cosa e facendone un’altra”.