di Pierluigi Melillo
Tuttojuve contro De Magistris, la polemica dal calcio scivola sulla città di Napoli e sui suoi problemi irrisolti. Ecco che, allora, rispolverando luoghi comuni degni del film “Benvenuti al Sud” sul portale bianconero viene sferrato un attacco feroce e molto discutibile al sindaco della città partenopea. “Noi italiani caro signor De Magistris – scrive Roberto Pontillo sul web - viviamo in un paese dove due mesi dopo aver espresso un voto non abbiamo ancora una guida. Noi italiani caro De Magistris viviamo in un paese dove per poter giocare una finale della coppa nazionale, bisogna prima chiedere il permesso a “genny a carogna”, soggetto che arriva dalla terra da lei amministrata”.
L'elenco dei problemi. Poi l'affondo con l'elenco delle emergenze, molte reali, altre sollevate a casaccio e con molta approssimazione. “Napoli è la terra del sole, del mare, della pizza, e della musica ma mi tocca rammentarle sperando lei non mi tacci di pignoleria per questo, che tale terra è anche la terra della disoccupazione, delle famiglie che vivono in scuole abbandonate, di negozianti che per tenere la propria attività aperta devono pagare il pizzo alla camorra. Ma sopratutto caro signor de Magistris, è la terra dei fuochi, una terra dove ogni giorno muoiono persone per colpa di rifiuti tossici. E allora caro signor sindaco è proprio sicuro che il suo compito principale sia quello di parlare male della Juventus?”. Si chiude con un interrogativo beffardo e retorico l'editoriale da tifoso, ovviamente fazioso, che sposta il confronto dal pallone al sociale.
Le parole del sindaco. Ecco il post di de Magistris, che ha provocato la scomposta reazione del portale juventino: “Sono orgogliosamente napoletano sempre, nella gioia e nel dolore, con i nostri difetti ed i nostri pregi. La nostra Città e il popolo napoletano sono stanchi delle ingiustizie. Ci riprenderemo tutto quello che ci avete levato, conquisteremo quello che ci spetta. Nulla di più di ciò di cui abbiamo diritto. La differenza tra Noi e quelli che usurpano i nostri diritti è che Noi comunque viviamo perché amiamo ed abbiamo un cuore grande e profonda umanità, loro invece si sentono forti e potenti rubando, con furti di Stato o di Calcio. Il maltolto ce lo riprenderemo tutto, senza lamentele e senza cappello in mano, con la schiena dritta e con la lotta. La nostra dignità non ha prezzo, la nostra sete di giustizia è vasta e profonda. Uniti si vince, abbattendo i palazzi dei poteri corrotti, conquistando i nostri traguardi. W Napoli!”.
L'orgoglio napoletano. C'è da chiedersi perché un sindaco, come de Magistris, con tutti i problemi che può avere un primo cittadino della nostra Repubblica, non possa intervenire nelle discussioni sul calcio, interpretando le sensazioni di un popolo che vive con passione, correttezza e grande civiltà, le emozioni della squadra azzurra. Chissà cosa ne penseranno i tanti tifosi juventini che vivono all'ombra del Vesuvio...