Stop della Corte dei Conti, ira di De Magistris: ora è rivolta

Bocciato il ricorso del comune di Napoli, torna il rischio dissesto. Il sindaco annuncia proteste

Napoli.  

Tornano ad addensarsi nubi minacciose sul futuro del comune di Napoli. E si parla di nuovo di dissesto dopo che le Sezioni Riunite della Corte dei Conti hanno rigettato il ricorso del Comune di Napoli nella parte riguardante lo sforamento dei conti nel 2016. C'è almeno l'altra faccia della medaglia. E' stato, infatti, accolto il ricorso nella sezione relativa allo sforamento dei conti del 2014. Al termine della lettura del dispositivo lo staff di Palazzo San Giacomo, che era guidato dal capo di gabinetto Attilio Auricchio, ha informato il sindaco, non nascondendo l'amarezza: "E' andata male, rischiamo il dissesto". Insomma, è stato un mercoledì nero. ''Non ho ancora avuto il dispositivo. Una valutazione piena la faremo con calma più tardi. Al momento ho solo notizie telefoniche'' taglia corto il sindaco, Luigi de Magistris, parso per niente rinfrancato dalle ultime notizie che gli arrivavano. Le conseguenze del verdetto espresso dalla Corte dei Conti potrebbero essere devastanti per l'ente: visto che una delle sanzioni previste per legge è il taglio dei trasferimenti statali pari "all'elusione del saldo di finanza pubblica". Insomma, un disastro per le casse dell'ente comunale di Napoli. Alla base della decisione della magistratura  contabile, c'è il debito post terremoto, noto come Cr8, non riconosciuto nel bilancio 2016.

''Oggi mi sento di esprimere soddisfazione - ha proseguito de Magistris - per l'accoglimento parziale del ricorso ma anche preoccupazione e profonda indignazione perché il rigetto del ricorso relativo allo sforamento dei conti nel 2016 è legato al tema del debito con il Cr8 che mi fa rivoltare lo stomaco perché devo discutere da circa due anni per un debito di 100milioni del 1981''. ''Su questa vicenda del debito - ha aggiunto il sindaco - sono capace di mettere in campo la più grande mobilitazione politica che la città di Napoli abbia visto dal Dopoguerra''.

pi.mel.