Anche nel centro destra si apre la resa dei conti dopo il voto. A chiedere un'analisi del voto è il deputato di Napoli di Forza Italia, Amedeo Laboccetta, che dice: “Al di là del fatto se si riuscirà o meno a fare un governo degno di questo nome ritengo necessario dopo la rivoluzione del voto di domenica 4 marzo che tutti i partiti procedano ad una analisi seria e profonda”. Secondo Laboccetta il flop della coalizione non si può nascondere. E un confronto interno è inevitabile in Forza Italia. “Lo dovrà fare – dice Laboccetta - soprattutto Berlusconi con grande chiarezza. Non possiamo accettare , nella lealtà con l’alleato leghista, la sudditanza psicologica che troppi intorno a Berlusconi praticano verso Salvini , voglio sperare - ma non credo – in buona fede . Si dovrà analizzare il voto soprattutto al Sud. Intere regioni meridionali hanno fatto flop. Il notabilato non conta più nulla, anzi, spesso e' una zavorra. Lo dovrà fare Renzi, che annuncia le dimissioni e poi le pone in frigorifero, per non aprire un dibattito serio in quel che resta nella sinistra italiana. Lo dovranno fare i cosiddetti centristi, come Cesa e Fitto che pensavano di controllare alcuni territori. Siamo nel tempo della società liquida. Ma sembra che nessuno voglia accettarlo, o capirlo”.
Poi l'annuncio finale: “Nessuno può chiudersi nel campo trincerato del proprio orgoglio partitico, senza voler ammettere errori. E scaricando le colpe sul popolo, dicendo che non ha capito. Il popolo ha scelto. E bisogna sempre rispettare le scelte del popolo. Ma la politica - sentenzia Laboccetta - continua ad essere in esilio. La ripartenza, per tutti, passa soprattutto dal Mezzogiorno d'Italia. Io, anche domani , tornerò a parlare con Marcello Dell'Utri. Ed e' con lui che avrò piacere di fare l'analisi del voto”.