Pomigliano, Sgarbi show: «Luigi? è uno scarafaggio»

Ieri erano spuntati i manifesti anti-Sgarbi: compariva con testa mozzata su corpo di capra

Pomigliano d'Arco.  

 

di Simonetta Ieppariello

Verso il 4 marzo sale la tensione in Campania. Dopo le polemiche tra gli schieramenti per la scelta dei candidati ora tocca al confronto e lo scontro tra i partiti e aspiranti parlamentari e senatori. E sale la tensione politica a poche ore dalla presentazione in un teatro di Pomigliano di Vittorio Sgarbi quale candidato all'uninominale nel collegio per la Camera.

In città spunta un manifesto che raffigura la testa mozzata grondante sangue del politico di Forza Italia, con tanto di corna e su un corpo di capra. I manifesti sono stati attaccati anche sui muri del cinema teatro Gloria, ieri sera il critico d'arte e assessore della Regione Sicilia terrà il debutto davanti all'elettorato locale di centrodestra, insieme ai sindaci della zona e agli altri candidati del partito di Berlusconi. Sul disegno del manifesto  la frase «Sgarbi a Pomigliano? Cercano altri agnelli sacrificali, ma credono che è sempre Pasqua?».

E ieri è stata aperta la campagna elettorale del Centrodestra nel collegio e nel paese di Luigi Di Maio, candidato premier per il Movimento CinqueStelle. Sgarbi è il suo antagonista ed è venuto a sfidarlo in casa. Ma, appunto, è stato accolto da una città tappezzata di manifesti che lo raffiguravano a mo' di capra con la testa mozzata. Lo hanno firmato e affisso i Si Cobas e il Collettivo 48 Ohm, avversari di tutt'altro fronte rispetto ai grillini.

Lo staff del critico-candidato aveva già segnalato tutto alla magistratura, chiedendo di individuare «i responsabili dell'atto intimidatorio».

Ma la campagna entra nel vivo e Sgarbi non le manda certo a dire a Di Maio. Insomma, chi si aspettava un confronto al vetriolo non è rimasto deluso.

Del resto, aveva cominciato già in mattinata, via radio, definendolo, per il cappottino che indossa, un Leopardi da giovane. Non certo un complimento quello rivolo al leader dei CInque Stelle, che poche ore dopo è stato meglio definito quale scarafaggio.

Dal palco del Gloria, affiancato dal sindaco Lello Russo e da altri tre candidati del centrodestra (Leonilde Colombrino, Gabriella Fabbrocini e Giosy Romano) non ha risparmiato bordate, calcando la mano sulla preparazione culturale troppo scarna del grillino.

«Ho il culto della letteratura e della grammatica» ha detto Sgarbi «che brandisco come un esorcista contro chi non la conosce». E poi a raffica: «Chi non conosce la grammatica italiana non è italiano»; «Sono contro la politica dei dilettanti»; Ma non solo. Sgarbi annuncia l’arrivo di Maradona. Parla di una fitta corrispondenza e solida rete di amici in comune che potrebbe garantire a breve l’arrivo del Pibe de Or.