Acerra, Di Maio (M5S) denuncia il voto di scambio

Polemiche dopo le comunali di domenica scorsa

Acerra.  

Polemiche ad Acerra ad una settimana dalla vittoria dell'uscente Raffaele Lettieri, che guiderà il Comune per il secondo mandato. Il vice presidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio, ha presentato un'interrogazione parlamentare in merito alla questione del presunto voto di scambio. Fenomeno denunciato già in occasione delle elezioni comunali 2012. Di seguito, il testo dell'interrogazione.

«Premesso che il 7 giugno 2016 l’interrogante ha depositato l’interrogazione a risposta scritta n. 4-13382 (che non ha ancora avuto risposta, nonostante quanto previsto dal primo comma dell’articolo 134 del Regolamento della Camera), nella quale si riportavano gli esiti di una inchiesta giornalistica nel corso della quale numerose testimonianze dei cittadini di Acerra (Napoli) evidenziano la pratica estremamente diffusa della compravendita di voti nel corso delle campagne elettorali per le elezioni comunali».

«In seguito a tali denunce pubbliche, a quanto consta all’interrogante un ex candidato ha inoltrato con successo una domanda di accesso agli atti del procedimento penale in corso al fine di valutare un’eventuale costituzione di parte civile nel procedimento penale medesimo e ne ha riassunto i contenuti all’interrogante».

«I contenuti di tali documenti condurrebbero a rafforzare la convinzione che sussistano i presupposti per avviare la procedura di cui agli articoli 141 e 142 del testo unico degli enti locali (TUEL, decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), laddove si prevede la rimozione degli amministratori locali qualora «compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge o per gravi motivi di ordine pubblico», ovvero la procedura di cui all’articolo 143 del medesimo testo unico, laddove si prevede lo scioglimento del consiglio comunale e la rimozione del sindaco qualora emergano «concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori di cui all’articolo 77, comma 2, ovvero su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento e l’imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi alle stesse affidati ovvero che risultano tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica».

«In effetti dalle conclusioni dell’informativa di reato che il commissariato della polizia di Stato di Acerra avrebbe inviato alla procura della Repubblica di Nola il 24 aprile 2013 emergerebbe chiaramente il condizionamento che la criminalità organizzata di Acerra ha avuto nell’esito elettorale nei confronti di alcuni candidati poi risultati eletti. In tale relazione si certifica inoltre, come solo l’intervento delle forze dell’ordine abbia evitato che la situazione degenerasse in episodi clamorosi, limitandosi i candidati alla compravendita di voti (per circa 50 euro l’uno ovvero nei casi più importanti con la promessa di un posto di lavoro) senza passare a vere e propri atti di intimidazione. Si è trattato in altre parole di un sapiente adattamento delle organizzazioni criminali che per condizionare l’esito elettorale hanno saputo adattarsi al contesto socio-economico. I citati condizionamenti avrebbero riguardato entrambi gli schieramenti che hanno sostenuto i candidati sindaci che sono arrivati al ballottaggio. Tale relazione termina con la richiesta di custodia cautelare in carcere per 29 persone».

«È evidente come la gravità di queste affermazioni, ben più gravi vista la fonte della citata inchiesta giornalistica di cui all’interrogazione n. 4-13382, debba indurre il Ministro interrogato ad una riflessione sull’attivazione dei citati poteri di cui agli articoli 141, 142 e 143 del TUEL. Si vuol sapere se e il Ministro interrogato sia a conoscenza delle situazioni illustrate in premessa e quali siano i suoi orientamenti in merito; se il Ministro interrogato abbia assunto o se ritenga di assumere le iniziative di competenza, ai sensi degli articoli 141, 142 e 143 del testo unico degli enti locali».