di Siep
Nessun candidato supera il cinquanta per cento dei consensi. E’ ballottaggio. Anche a Torre Annunziata.
Lo ha deciso ieri mattina la commissione elettorale presieduta dal magistrato Giovanni De Angelis. Al centro del caso la sezione 33, mancante all'appello per una serie di vicissitudini che avevano «animato» la serata di lunedì, e nel pomeriggio hanno poi ricontato i voti dei tre candidati alla fascia tricolore. Vincenzo Ascione, sostenuto dal centrosinistra e dal Partito Democratico, si è fermato a quota 49,52 per cento. In tutto ha ottenuto 11.550 voti; Ciro Alfieri, a capo dei moderati e del centrodestra, al 39,10 per cento con 9.120 preferenze, e Pierpaolo Telese, candidato dei DemA e civiche, a quota 11,36 per cento con 2.651 voti.
Questo il quadro complessivo della situazione voto a Torre Annunziata.
Ma il fiume di veleni continua a scorrere ed ingrossarsi. Alfieri vuole la riconta dei voti. CHiede chiarezza alle forze di polizia sulle duplicazioni delle schede elettorali chieste fino all’ultima ora. Almeno duemila a poche ore dal voto.
Ombre, nubi inquietanti si assiepano sulle operazioni di voto. A creare il ritardo nell’annuncio del voto al ballottaggio è stato il caso della sezione 33 dove la presidente non è riuscita a chiudere lo spoglio entro le 12 ore previste dalla legge. Per questo si è reso necessario il conteggio in commissione alla presenza del gip del Tribunale oplontino. E poi i risultati raccolti dai referenti di partito e coalizione che avevano trasformato l’attesa in una festa per Ascione. In serata raccolti i dati ufficiosi dai suoi aveva brindato insieme ai consiglieri regionali Mario Casillo e Loredana Raia.Poi l’ufficialità aveva annunciato il ballottaggio. Insomma, ora si aspetta la nuova data. I controlli saranno serrati per evitare fenomeni illegali che possano inquinare il corretto svolgimento della campagna elettorale.