Cresce la tensione a Napoli in vista dell'arrivo di Matteo Salvini. C'è una mobilitazione costante, da giorni. Che è culminata – poco fa – nell'occupazione della sala congressi della Mostra d'Oltremare. Il luogo dove è prevista per domani alle 17 la manifestazione del leader leghista.
Al blitz hanno partecipato gli aderenti alla rete antirazzista e i centri sociali.
All'interno della sala – in quel momento – erano in corso i necessari lavori di allestimento dell'impianto audio.
Sono stati affissi dei cartelli e intonato slogan contro Salvini. Gli stessi già sentiti in queste settimane.
Il clima di tensione è stato alimentato sia dai manifestanti, sia dallo stesso Salvini (che sulla sua pagina Facebook ha più volte attaccato il sindaco De Magistris e alcuni componenti dell'amministrazione comunale partenopea, che – è bene dirlo - non sono certo stati “accoglienti” nei suoi confronti).
Salvini così ha risposto all'iniziativa dei manifestanti: «Sono abituato, ci sono in giro dei figli di papà che amano fare a pugni in strada. Domani a Napoli verrò a dire che bisogna conoscersi e rispettarsi; la battaglia è nazionale. Bossi mi dice: interessati solo di Milano. Io dico no perché avere giovani che lavorino a Napoli come a Reggio Calabria è fondamentale per tutti. Quindi la battaglia è nazionale».
Ha poi continuato: «E' assurdo che dopo tanti anni debba essere ancora contestato per uno sgradevole coro da curva del 2009 contro i napoletani. Ma dico che lo stadio è lo stadio, la politica e l'Italia sono altro. Chiedo scusa per il tifo, ma a Napoli vengo per incontrare la gente e parlare dei loro problemi. Domani, per esempio, incontrerò una delegazione di genitori di bimbi autistici che rischiano di trovarsi per strada».