Listopoli, l'uomo misterioso è il compagno della Valente

Candidati fantasma, Valente: Gennaro Mola ha contattato la testimone Biondi

Ci sarebbero già tre indagati, 200 i nomi nel mirino dei magistrati e della Finanza

Napoli.  

Quell'uomo col cappello e il modulo per la rendicontazione delle spese elettorali era Gennaro Mola, compagno di Valeria Valente, dirigente politico ed esponente della sinistra napoletana.

E' la stessa deputata Pd e consigliera comunale di Napoli a dichiararlo in un comunicato diffuso nella serata di ieri. Le rivelazioni dell'avvocato Donatella Biondi, candidata a sua insaputa alle ultime amministrative, una dei tanti che in questi giorni stanno uscendo allo scoperto dopo l'apertura di un'inchiesta della Procura di Napoli, hanno indotto la deputata Pd a scrivere per chiarire subito la faccenda.

“Sono la prima interessata a che venga fatta piena luce. Per me parlano vent’anni di storia e di militanza politica senza la minima ombra. Del resto con 12 liste e circa 400 candidati credo sia evidente che il candidato sindaco non si poteva occupare di ogni singola candidatura. Anche per questo, mi pare tutto assurdo - aggiunge Valeria Valente - Nella campagna elettorale ho scelto come collaboratori persone esperte e affidabili. In questo gruppo c’era anche il mio compagno, Gennaro Mola. Nelle scorse settimane, diverse persone candidate nelle liste a mio sostegno avevano contattato la segreteria per chiedere informazioni e aiuto su come andava fatta la rendicontazione delle spese elettorali, essendogli arrivata la richiesta. Essendo passati 7 mesi dalla campagna elettorale, ed essendo il mio comitato ormai sciolto, è stato Gennaro, anche per le sue competenze professionali, ad occuparsi di incontrarle, una ad una, per consegnare loro il modulo prestampato e dare indicazioni su come compilarlo, sia nel caso delle spese sostenute, sia nel caso delle spese non sostenute. È stato un atto di cortesia che per noi era anche un gesto doveroso. Tra le persone che ci hanno contattati e che Gennaro ha incontrato c’è anche l’avvocato Biondi. L’incontro è avvenuto di giorno a piazza Municipio, un luogo pubblico affollato, di fronte a Palazzo San Giacomo, dove Gennaro è stato consigliere e assessore per dieci anni: difficile pensare che in quel contesto possa muoversi in una condizione di anonimato. L’avvocato ha esposto a Gennaro il problema di essere candidata inconsapevole. Lui le ha detto che avrebbe cercato di raccogliere informazioni per aiutarla e che, nel caso, gliele avrebbe comunicate. Da allora non l’ha più sentita."

Ora dunque i Pm sanno chi era il mediatore dello staff elettorale che, stando alle rivelazioni della Biondi, le avrebbe proposto di compilare un modulo in cui dichiarare di non aver mai sostenuto spese elettorali.

La versione della Valente sarà confrontata con il racconto della testimone, in attesa di riscontri che verranno acquisiti a partire da oggi. L'inchiesta dunque è a una svolta. La Procura di Napoli ha già individuato almeno tre persone che nelle prossime ore potranno ricevere un avviso di garanzia. Tre le liste nel mirino: si tratta di nomi inseriti nella lista Napoli Vale a sostegno di Valeria Valente, candidata a sindaco del Pd, nella lista Pensionati d’Europa, che appoggiava Gianni Lettieri, del centrodestra, e una lista di appoggio a Marcello Taglialatela, di Fratelli d’Italia.

In tutto sono 351 gli aspiranti consiglieri comunali che non hanno presentato richieste di rimborsi all’ufficio elettorale della Corte d’Appello di Napoli e di questi circa 200 sono sotto l’attenzione della Procura di Napoli perché rientrano in una fascia cosiddetta «a zero voti». Si tratta di candidati che hanno avuto da 1 a 7 preferenze e quindi potenzialmente di candidati «fantasma».