"La Regione litiga con tutti e la sanità è nel caos"

Stefano Caldoro sullo scontro nella sanità campana

"L’unica strada che oggi posso consigliare, per raggiungere gli obiettivi degli ultimi cinque anni, è quella di un lavoro condiviso. Un gioco di squadra al servizio dei cittadini"

Napoli.  

 

"Sono colpito nel leggere di uno scontro violentissimo, guidato ed alimentato da Palazzo Santa Lucia. Sono coinvolti i direttori generali, i commissari del Governo ed il Governo stesso. A pagare le conseguenze sono i cittadini che subiscono disservizi e il caos sanitario. Le immagini delle barelle e la scarsa assistenza sono sotto gli occhi di tutti."

 

E' quanto scrive l'ex governatore della Regione Campania Stefano Caldoro che aggiunge: "Voglio solo ricordare che negli ultimi anni, quando ho avuto responsabilità di governo, la squadra era unita. Il lavoro di sintesi fra le prescrizioni ministeriali, il lavoro della Regione e le attività dei manager delle Asl e soprattutto dei tanti medici e operatori della sanità, ha portato la Campania a risultati inaspettati. I migliori in Italia sul piano del recupero del disavanzo e sulla riduzione degli sprechi.

Pur con l’impossibilità di nuovi investimenti e con l’ingiusto blocco del turn over (prescrizioni imposte alle Regioni in piano di rientro da  leggi nazionali per colpa delle cattive gestioni del passato) la qualità delle prestazioni sanitarie è migliorata con i Lea aumentati, in quattro anni, da 101 a 139.

Un risultato fra i migliori nel Paese, ma si deve continuare in una Sanità dove sono ancora molte le cose da fare e da migliorare. Il ministro Lorenzin, che ha registrato i progressi di quegli anni, ha garantito lo sblocco del turn over. Su questa linea di collaborazione istituzionale e serietà bisognerebbe continuare.

Oggi purtroppo lo scontro istituzionale ha causato e sta causando un pericoloso abbassamento dell’offerta sanitaria ai cittadini con i Lea (le prestazioni offerte) scesi a 99: siamo  tornati ultimi in Italia, contestualmente è aumentato il debito e sono tornati gli sprechi. 

Sono anche meravigliato dai toni e dalle forme della protesta dei direttori generali. Conosco molti di loro e allo stesso modo quello che è avvenuto in questo ultimo periodo nei rapporti con la gestione commissariale. Ma non posso non ricordare che almeno dieci dei firmatari (quasi i due terzi) hanno avuto dal 2010 al 2015 ruoli di manager o comunque ruoli apicali, lavorando e condividendo da protagonisti quella stagione. Hanno affrontato un percorso difficile, raggiungendo tutti gli obiettivi previsti, titoli riconosciuti nei curricula, garantendo premialità e prestigio professionale. 

Trovo quindi contraddittorio oggi, descrivere superficialmente come "lifting economico finanziario" il lavoro avviato e consolidato. Interventi strutturali che incidono sul controllo definitivo dei conti. Cito solo le misure strutturali e definitive di controllo sulla macrospesa: farmaceutica, beni e servizi centralizzati, straordinario miglioramento dei tempi dei pagamenti. La riduzione dei tempi ha drasticamente ridotto gli oneri finanziari impropri. Tutto questo è dimostrato da un triennio di avanzo economico. E con i conti in ordine si garantiscono più diritti. 

L’unica strada che oggi posso consigliare, per raggiungere gli obiettivi degli ultimi cinque anni, è quella di un lavoro condiviso. Un gioco di squadra al servizio dei cittadini. È il ruolo delle Istituzioni ed è un dovere di responsabilità."

Redazione Na