Un tentativo di dossieraggio per colpire Luigi De Magistris, nel corso dell'ultima campagna elettorale: quella per la corsa a sindaco. È quanto sta emergendo dalle pieghe di una indagine che sta puntando i riflettori contro alcuni esponenti del gruppo imprenditoriale di Alfredo Romeo.
È l'ultimo giallo che emerge dalle pieghe dell'inchiesta sui rapporti fra il gruppo Romeo e le pubbliche amministrazioni. Una storia tutta da ricostruire, che nasce dalla perquisizione nei confronti di Giovanni Annunziata, fino al 2012 dirigente all'ufficio patrimonio, ora indagato per corruzione con l'accusa di esser stato asservito agli interessi del gruppo.
Un racconto che prende corpo con l'audizione di Carlo Vadorini, l'amico per il quale Annunziata avrebbe chiesto l'assunzione presso la Romeo Gestioni che racconta di come volevano raccogliere documentazione “compromettente” nei confronti del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, alla vigilia delle ultime elezioni amministrative nelle quali l’ex pm era in corsa per la riconferma. È quanto emerge da una indagine condotta dai pm Henry John Woodcock, Enrica Parascandolo e Celeste Carrano, coordinati dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice, e che ha portato nei giorni scorsi a una serie di perquisizioni eseguite a Napoli e a Roma dai carabinieri.
Ma chi avrebbe commissionato il presunto dossieraggio? Sul punto, il testimone non è chiaro: non esclude che possa essere stato l'imprenditore Romeo, anche se non lo conferma in modo esplicito. E chi avrebbe tratto vantaggio politico da questa presunta azione di dossieraggio? Anche sul punto non c'è chiarezza, ma poteva essere stata finalizzata a favorire il concorrente avversario di De Magistris, a partire dalle primarie Pd. Annunziata dal canto suo si dice pronto a smentire le accuse del teste e a difendersi in tutte le sedi.
Vadorini è stato sentito come teste venerdì scorso a Roma dal pm Henry John Woodcock.