Referendum, Coppola: «Ecco perché i sindaci dicono no»

L'elenco delle buone ragioni per cui bisognerebbe bocciare la riforma costituzionale di Renzi

Liveri.  

Raffaele Coppola, primo cittadino di Liveri, aderisce alla rete nazionale dei “Sindaci per il NO”. Come lui stesso scrive in una nota, Coppola si schiera «non per appartenenza ma per convinzione, per amore verso l’Italia e per passione verso la democrazia e la libertà». Segue l'elenco di tutte le ragioni per cui gli amministratori locali dovrebbero bocciare la proposta di modifica costituzionale proposta dal Governo Renzi.

«NO perché la Costituzione è di tutti e non va modificata con una maggioranza relativa dei cittadini e delle forze politiche. L’attuale Costituzione, invece, è stata approvata dalla quasi totalità (circa il 90%) dei “Padri Costituenti” seppur nelle profonde divisioni ideologiche e politiche dell’epoca. NO perché non si abolisce il Senato ma si passa da un bicameralismo perfetto ad un bicameralismo imperfetto. In pratica, permangono i problemi legati alla doppia camera ma se ne perdono i benefici; NO perché non si abbattono sostanzialmente i costi della politica. Il “nuovo Senato”, infatti, continuerà a costarci centinaia di milioni di euro ma perderemo il diritto di eleggerlo».

E ancora: «NO perché si istituisce per Costituzione la “doppia poltrona”. Il “nuovo Senato”, infatti, sarà composto da sindaci e consiglieri regionali che dovendo ricoprire due incarichi complessi rischieranno di svolgere male entrambi i ruoli; NO perché si preoccupa ridurre demagogicamente lo “stipendio” dei consiglieri regionali (giusto!) ma – guarda caso – si dimentica di quello dei parlamentari; NO perché si riduce l’autonomia delle Regioni e la spinta federalista degli ultimi anni accentrando, ulteriormente, i poteri dello Stato; NO perché si riducono gli spazi di partecipazione diretta dei cittadini alla vita dello Stato. I disegni di legge di iniziativa popolare, ad esempio, richiederanno almeno 150mila firme anziché le 50mila attuali;

Infine: «NO perché il combinato disposto riforma costituzionale-Italicum rischia di accentrare eccessivamente il potere nelle mani di un solo partito e di un solo leader non rappresentando, tuttavia, la maggioranza reale dei cittadini; NO per dire con forza SI ad una nuova e valida riforma costituzionale da mettere in campo all’indomani del voto con l’ampio coinvolgimento di tutte le forze politiche e sociali, con obiettivi di rinnovamento chiari ed efficaci, per rendere moderna ed efficiente l’architettura dello Stato, per dare piena attuazione ai principi costituzionali fondanti».