Stellantis Pomigliano, torna la cassa integrazione: "Fare chiarezza"

Trapani (Fim Cisl): l'azienda ci dica quali sono i piani per lo stabilimento campano

stellantis pomigliano torna la cassa integrazione fare chiarezza
Pomigliano d'Arco.  

"La direzione aziendale del Giambattista Vico di Pomigliano ha convocato le RSA Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr, per rappresentare la necessità di fronteggiare gli effetti della complessa situazione di mercato che impatta fortemente sui modelli Tonale ed Hornet e che non vede aumenti di richieste di Panda, comunicando la sospensione delle attività lavorative con relativa richiesta di CIGO e rimodulando quindi l'intera produzione su 4 giorni lavorativi per il mese di settembre e contestualmente saturare l'eccedenza di manodopera creatasi". Così, in una nota, il segretario generale della Fim-Cisl di Napoli, Biagio Trapani.

"Pur consapevoli della complessità di mercato - spiega l'esponente sindacale partenopeo - avevamo già preannunciato grosse incertezze all'orizzonte considerando la flessione dei volumi del primo trimestre, riteniamo non più tollerabile questo clima di incertezza che ricade solo ed esclusivamente sulle lavoratrici e i lavoratori. Lo scenario venutosi a creare che desta ancor più preoccupazioni se consideriamo che solo a gennaio veniva annunciata la piena occupazione del Vico, che usciva finalmente dalla morsa degli ammortizzatori sociali ed è impensabile che il futuro del sito di Pomigliano debba passare esclusivamente per il monitoraggio dell'andamento di Panda.Dalla avvenuta fusione con PSA - continua Trapani - nessun nuovo modello è stato assegnato e prodotto negli stabilimenti italiani, tranne il Tonale e Hornet che facevano parte del piano industriale FCA. Come Fim di Napoli riteniamo non più condivisibile questa scelta dei vertici Stellantis, che mette a rischio tutti gli stabilimenti nel nostro Paese, compreso l'intera filiera dell'indotto. Crediamo che sia venuto il tempo che Stellantis presenti un serio progetto industriale e indichi chiaramente quali investimenti, quali nuovi modelli, quali garanzie sotto il profilo produttivo e occupazionale. Non si può tirare troppo la corda".

Una situazione per la quale i sindacati non nascono la preoccupazione. "Oggi - aggiunge Trapani - tutti i PLANT in Italia soffrono fortemente la mancanza di nuovi modelli, mentre i modelli che hanno fatto la storia nel nostro Paese vengono dislocati in quelli esteri. Non possiamo più accettare tale atteggiamento, ne vale del rispetto di tutte le lavoratrici e dei lavoratori del settore automotive che da sempre contribuiscono a sostenere l'economia nel nostro Paese. Anche il governo deve assumersi le proprie responsabilità, abbiamo bisogno di sviluppo e non di passerelle. Non permetteremo a nessuno - conclude Trapani - di mettere in discussione il futuro dello stabilimento e quanto fatto fino ad oggi, difenderemo il Giambattista Vico così come abbiamo sempre fatto, il cambio di rotta è quanto mai necessario, l'azienda rispetti gli impegni presi a 'procedere con un nuovo ciclo di modelli'. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, altrimenti sarà buio totale".