I lavoratori della Whirlpool: tavolo deludente

Il governo incapace di far valere le posizione del Paese

i lavoratori della whirlpool tavolo deludente
Napoli.  

Un flop il tavolo convocato in videoconferenza per la vertenza Whirlpool, convocato dal Mise con azienda, Invitalia, sindacati e Regione Campania. Fissato un altro incontro per il 31 luglio al quale si dovrebbe discutere di soluzioni concrete supportate da business plan reali. 

Il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli,  sulla Whirlpool ha chiarito che “dal primo giorno abbiamo detto che siamo disposti a fare qualsiasi cosa perché Whirlpool resti a Napoli. Intanto stiamo lavorando con Invitalia ad un possibile piano B ma resta intesa l'opzione A di individuare gli strumenti necessari per mantenere la produzione a Napoli. Non possiamo dire che tutti gli esempi di reindustrailizzazione in Italia siano falliti”. 

I sindacati però sbottano,  i rappresentanti di base, i lavoratori, le rsu sono delusi da come sia andata a finire anche quest’ennesima riunione. 

Un’assemblea è stata convocata nella fabbrica di via Argine. I lavoratori giudicano “deludente” il tavolo del ministero perché vedono un governo mostrarsi “incapace di far valere le posizione del Paese”.  Dietro infatti al destino di questo stabilimento c’è da sempre un valore quello della forza che un governo, uno stato, un popolo può ancora avere davanti alla potenza senza confini delle multinazionali. Per gli operai “il governo si piega alle multinazionali e piuttosto che trovare soluzioni concrete per fermare la multinazionale e rilanciare le produzioni di Napoli presenta Invitalia che cerca soluzioni diverse. Il sindacato chiede rispetto degli accordi e dei lavoratori non accettiamo riconversioni fantoccio che Whirlpool porta quando vuole andar via. ESEMPIO embraco condiviso con Invitalia. Bisogna difendere i diritti dei lavoratori e del Paese e non permettere che le multinazionali decidano il bello ed il brutto nel nostro Paese”. 

Si prevede dunque un’assemblea accesa e un conseguente acuirsi della tensione sociale e delle battaglie di questi lavoratori che oggi portano sulle loro spalle una responsabilità più grande del loro destino individuale.