Saldi: a Napoli partenza in salita. Occorre liberalizzarli!

Saldi estivi a poco più di una settimana dall'inizio dell'estate

Che senso ha una stagione di saldi che parte dopo poco più di una settimana dall’inizio dell’estate?

Napoli.  

"Stamani girando per le strade del Vomero, il quartiere commerciale per antonomasia del capoluogo partenopeo, ci si poteva rendere conto che i negozi, alla partenza della stagione dei saldi, non palesavano un'eccessiva affluenza - afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari  -. A parte la crisi economica, certamente potrebbe incidere il fatto che, in questa prima fase, gli sconti offerti sono ritenuti ancora bassi, oscillando mediamente tra il 20% ed il 30%, anche se su diverse vetrine compaiono cartelli che sembrano annunciare sconti di maggiore entità e fino al 50%.

Gli acquirenti abituali di questo periodo, alla luce delle esperienze degli anni pregressi, confidano che, nelle prossime settimane, avvicinandosi il mese di agosto, quando buona parte degli esercizi commerciali a posto fisso chiuderà per ferie, gli sconti lievitino anche fino e oltre il 50%.  Dunque passa la linea dell’attesa, sperando di spuntare prezzi ancora migliori. Nell'attesa si comincia a dare uno sguardo alle vetrine per osservare i prodotti e valutare  lo sconto offerto.

Va anche sottolineato – aggiunge Capodanno – che questo rituale dei saldi estivi, come quello dei saldi invernali, nel tempo ha perso molto del suo fascino originario. Nel corso dell’ultimo quarto di secolo, infatti, i saldi hanno subito una vera e propria rivoluzione. Se negli anni ottanta rappresentavano, per i clienti ed i negozianti, la fine di una stagione, estiva o invernale, oggi questa situazione è cambiata, corrispondendo i saldi in generale, per le famiglie italiane, a un periodo di acquisto a basso prezzo da effettuare in ogni momento dell’anno. Il low cost, determinato dalla crisi economica che ha investito da tempo l’Italia, si è di fatto trasformato in uno stile di consumo estensibile a tutti i beni e alla bisogna.

Che senso ha – puntualizza Capodanno – una stagione di saldi che parte dopo poco più di una settimana dall’inizio dell’estate e dopo che nei mesi da aprile a giugno i negozi, specialmente di abbigliamento, hanno concluso scarsi affari? 

Una situazione complessiva che induce gli acquirenti ad essere sempre più cauti – prosegue Capodanno -. Meglio sarebbe dunque liberalizzare la stagione dei saldi,  così come avviene in tanti altri paesi, in modo da consentire a ciascun commerciante l’opportunità di offrire sconti alla propria clientela quando lo ritiene possibile e opportuno, nel corso dell’intero anno solare, il che potrebbe avvenire, per esemplificare, anche in occasione di particolari offerte da parte delle ditte fornitrici.

Inoltre – puntualizza Capodanno - al fine di sostenere la grave crisi che attanaglia le piccole e medie imprese commerciali, diverse delle quali hanno già abbassato le saracinesche mentre altre potrebbero farlo a breve, occorrerebbe che la Regione Campania valutasse la possibilità di mettere a disposizione provvidenze economiche da concedere a fondo perduto attraverso un apposito bando.

Sulle questioni sollevate Capodanno sollecita i provvedimenti del caso da parte degli Enti preposti a favore del terziario commerciale che, anche con l’indotto,  continua a rappresentare la principale fonte di occupazione e, dunque, di sostentamento per decine di migliaia di famiglie."